Roma 2024, il sì del governo e il piano low cost per aggiudicarsi le Olimpiadi
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Economia

Roma 2024, il sì del governo e il piano low cost per aggiudicarsi le Olimpiadi

Nessuno spreco di risorse, nessuna cattedrale nel deserto, nessuna lievitazione dei costi: a queste condizioni l’appoggio e il lavoro di lobby del governo Renzi in favore di Roma 2024 sono scontati. Le parole pronunciate questa mattina a Torino dal sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega allo sport Graziano Delrio non si discostano di una virgola rispetto a quanto emerso il 4 novembre scorso dopo l’incontro a porte chiuse tra il premier e il numero uno del Coni Giovanni Malagò, che ha sancito il via libera alla candidatura italiana ai Giochi olimpici che si terranno fra dieci anni esatti.

“Su Roma il presidente del Consiglio ha fatto un’apertura importante” ha spiegato Delrio “E certamente se l'Italia sarà chiamata ad organizzarli saprà farlo in maniera originale, con una grandissima attenzione a non commettere gli errori che tanti hanno commesso nel passato. I Giochi dovranno essere diversi sotto i tutti i punti di vista".

L’impressione è che il governo tenga all’assegnazione forse più dello stesso Coni, a patto che sia salvaguardata la clausola di sostenibilità economica caldeggiata anche dal Comitato olimpico internazionale dopo le follie di Sochi: lo stesso Cio, peraltro, vedrebbe di buon occhio un Paese ospite della vecchia Europa. Le regole d’ingaggio fra la capitale e gli altri probabili candidati (le sole certezze per ora sono Tunisi, Amburgo, Doha, Istanbul e una statunitense da decidere fra Dallas, Boston e il polo californiano) si conosceranno l’8 dicembre, quando l’esecutivo del Cio si riunirà a Monaco di Baviera.

Il prossimo appuntamento sul fronte italiano è invece fissato per il 15 dicembre, quando a margine della cerimonia dei Collari al Foro Italico Renzi, Delrio e Malagò potrebbero già confrontarsi sui dettagli operativi della candidatura con il sindaco Ignazio Marino, che si è detto favorevolissimo al progetto low cost. Il governo potrebbe ripartire dal piano messo a punto dall’economista Marco Fortis quando il Coni valutò la candidatura romana per il 2020, poi bocciata dal governo Monti.

Il piano dovrà ovviamente essere aggiornato tenendo conto delle oltre 40 raccomandazioni contenute nel dossier di precandidatura che sarà approvato proprio a Monaco tra una decina di giorni. In sostanza, si tratta di riciclare gli impianti già esistenti, ridurre all’osso i costi organizzativi (un segnale lo darà anche il Cio, che pagherà le spese della commissione giudicante), fissare alcuni tetti al numero degli atleti ammessi e alle giornate di gara, spalmare sul territorio le competizioni: Napoli e Firenze si sono già fatte avanti ma potrebbe essere della partita anche Milano. Malagò sostiene di avere già la garanzia di 2 miliardi di euro dagli sponsor. Non mancano però anche molte incognite. Staremo a vedere.

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Gianluca Ferraris

Giornalista, ha iniziato a scrivere di calcio e scommesse per lenire la frustrazione accumulata su entrambi i fronti. Non ha più smesso

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