DOSSIER - Il mercato dei sogni, ma con pochi soldi veri
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DOSSIER - Il mercato dei sogni, ma con pochi soldi veri

Solo Napoli e Juventus hanno un tesoretto per rinforzarsi. Milan in equilibrio mentre Inter, Roma e Lazio... - speciale calciomercato

L'unica certezza è che, dimenticati i proclami di queste settimane, presidenti e manager del calcio italiano faranno i conti con un'altra estate all'insegna dell'austerity. Ci sono molti sogni e pochi per realizzarli nelle casse dei club della nostra serie A in cui solo 8 società su 20 hanno chiuso l'ultimo bilancio in attivo. Sarà un calciomercato al risparmio in cui, come del resto da qualche anno a questa parte, le parole d'ordine più pronunciate saranno: prestiti, compartecipazioni, parametro zero.

Inutile illudersi, dunque. Forse anche dannoso perché sono davvero pochi i club che avranno a disposizione soldi veri per muoversi sul mercato e in ogni caso lo faranno con grande oculatezza. La maggior parte verranno investiti all'estero come tradizione, sia perché i costi sono inferiori, sia per le regole che consentono una maggiore libertà di movimento. Prepariamoci a qualche botto subito e poi alla lunga attesa della settimana conclusiva quando, pur di non restare col cerino di stipendi da pagare in mano, ci saranno direttori sportivi disposti a tutto per piazzare i loro presunti fenomeni. La data da segnarsi sul calendario è il 31 agosto. Sarà un mercoledì a stagione iniziata. Ci sarà da divertirsi.

Il segnale della crisi si è visto in maniera chiara già nelle due finestre della stagione scorsa. In estate la serie A aveva chiuso addirittura con il segno più il bilancio entrate/uscite (+6 milioni di euro), mentre dopo gennaio il saldo è stato negativo (-19,4 milioni), ma rispetto al passato l'inversione di tendenza è stata netta considerato che, solo dal 2010 al 2012 le nostre società avevano bruciato sul mercato oltre 160 milioni di euro.

Cosa accadrà da qui al 31 agosto? Basta analizzare i bilanci dei club più attivi per capire quale sarà la potenza di fuoco che potranno mettere in campo. In molti parlano oggi di tesoretti veri o presunti e di caccia a top player. Metà di quanto viene dichiarato non si realizzerà semplicemente perché il mercato è così povero che a pochi riuscirà di piazzare bene colpi in uscita e, di conseguenza, i soldi da reinvestire saranno limitati. Ecco un'analisi delle big:

JUVENTUS

Sulla carta è quella con le prospettive migliori. Il bilancio chiuderà in leggera perdita, ma il 2012-2013 ha segnato un vero boom dei ricavi grazie alla Champions League e allo stadio di proprietà. Insomma ci sarebbe tutto per poter investire e Marotta lo farà. Nessuna illusione, però. Al budget di 25-30 milioni di euro bisognerà aggiungerne altrettanti reperiti sul mercato. Solo così si potrà finanziare l'arrivo dei 2-3 giocatori top level che vuole Conte oltre a Llorente (preso a zero con ingaggio da 4,5 milioni netti fino al 2017).

Sul mercato c'è tutto l'attacco tranne Giovinco. Poi Isla, Lichtsteiner e Felipe Melo. Attenzione, però, perché la Juventus ha già 18 milioni impegnati per il riscatto di Asamoah e Isla dall'Udinese. Sul monte stipendi si liberano 10 milioni lordi (Iaquinta, Bendtner e Anelka) che sono stati utilizzati per Llorente. Gli ingaggi degli altri in ingresso dovranno almeno in parte essere coperti da quelli di chi parte. Ipotizzando la cessione di Vucinic, Lichtsteiner, Matri, Quagliarella e Isla si aggiungerebbe un budget di circa 19,5 milioni di euro.

MILAN

Il bilancio 2012 si è chiuso con un passivo di 6,8 milioni di euro che ha rimesso il Milan sulla retta via. La previsione è che nel 2013 venga confermato l'equilibrio dei conti. Non c'è spazio per follie di mercato perché sull'esercizio di questi dodici mesi non ci sarà l'effetto benefico delle maxi plusvalenze (53,4 milioni quelle iscritte per Ibrahimovic e Thiago Silva) anche se il taglio degli ingaggi peserà in positivo per circa 40 milioni.

E' prevedibile una certa prudenza fino al preliminare di Champions League e qualche botto finale. Esserci o no nella massima competizione comporta una differenza da 30-45 milioni di euro: vita o morte. Il tesoretto iniziale verrà, dunque, da qualche cessione: Robinho, ad esempio, oppure Boateng che ha mercato all'estero. Le prime mosse di Galliani hanno già chiarito il segno: rinnovo di contratto per Bonera e riscatto per Zapata. Si lavora sulla difesa e sul centrocampo. 

NAPOLI

De Laurentiis potrebbe essere il vero padrone del mercato. Segnarsi queste cifre: se vende Cavani al prezzo della clausola (63 milioni netti) realizza una plusvalenza da quasi 60. Soldi cash con cui rifare mezza squadra puntando allo scudetto. E' lui ad avere un vero tesoro che gli viene anche dal bilancio che chiuderà in attivo e con la prospettiva di incassare i soldi dalla Uefa per la prossima Champions League.

Tradotto in soldoni significa potersi permettere un attaccante top level e un paio di acquisti di prima fascia senza nemmeno intaccare del tutto i soldi incassati da Cavani. Ecco perché il presidente partenopeo è volato a parlare col Manchester City per mettere le carte sul tavolo. Se poi dovesse accendersi un'asta col Real Madrid di Carletto Ancelotti...

INTER

La domanda vera è: quale big partirà quest'anno da Appiano Gentile? Difficile ipotizzare per Moratti un mercato senza cessioni illustri visto il bilancio che nella semestrale è stato in rosso per 50 milioni di euro, chiuderà intorno a -70 e dovrà scontare ancora l'effetto dell'esclusione dalla Champions e anche dall'Europa League (vale circa una decina di milioni tutto compreso).

In più una fetta di budget è già stato impegnato con Icardi e mentre gli altri rinforzi (Andreolli, Campagnaro su tutti) sono a costo zero. La conclusione è che non esistono incedibili anche se le richieste del nuovo tecnico verranno tenute in grande considerazione. L'assenza dalle competizioni Uefa sposta al prossimo anno il problema del rispetto dei parametri del Fair Play Finanziario, ma è una coperta corta perché comunque si analizzano i conti di tre stagioni.

Si lavorerà sul taglio del monte ingaggi (restano 10-15 milioni da limare) e sullo sfoltimento di una rosa eccessiva per affrontare solo campionato e Coppa Italia. Auguri a Branca e Ausilio: dovranno vendere e non sarà facile. Per nulla. Da tenere sott'occhio le vicende societarie e la trattativa per l'ingresso di investitori.

ROMA

Gli americani fin qui non hanno compiuto il miracolo. Anche l'ultimo bilancio intermedio sui primi nove mesi del 2012-2013 è in profondo rosso: -36,4 milioni di euro con debiti nei confronti di Unicredit intorno agli 80 milioni. Pallotta ha garantito che non ci saranno cessioni importanti e conta di proseguire nella crescita dei ricavi ma non sarà facile essendo stato mancato l'accesso alla Champions League.

In ogni caso il progetto prevede investimenti e sarà rispettato, a partire dalla scelta del nuovo allenatore. Budget indefinibile seguendo le logiche finanziarie. La Roma, però, sarà attiva sul mercato.

LAZIO

Lotito affronterà il mercato con la tradizionale intelligenza e oculatezza. Ne ha bisogno a maggior ragione visti i conti della Lazio che a marzo hanno fatto segnare un (non tradizionale) -9,4 milioni di euro. Un anno fa dopo nove mesi l'esercizio era in positivo di 700mila euro. Contenimento costi, acquisti mirati e funzionali, rosa non sovradimensionata. Il copione è scritto e non è detto che sia di bassa qualità.

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