Var: Juventus-Inter e le scelte di Rizzoli. Come sarebbe cambiata?
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Var: Juventus-Inter e le scelte di Rizzoli. Come sarebbe cambiata?

La sfida dello Stadium rivista con il protocollo della moviola in campo, sperimentata oggi offline in serie A

Juventus-Inter - Contatto Chiellini-Icardi su un corner...

Juventus-Inter: doppia trattenuta in area sugli sviluppi di un corner. Contatto tra Chiellini e Icardi e Lichtsteiner-D'Ambrosio. Rizzoli lascia correre con sicurezza. Possibile l'intervento del Var? Con quale esito?

Si tratta della fattispecie più chiara di utilizzo del VAR: episodio dubbio in area, utilizzo del mezzo tecnologico per chiarire tutta la dinamica.

Nel caso in cui fosse stato disponibile il VAR, difficilmente sarebbe stato sanzionato il contatto Chiellini/Icardi. Il motivo è da ricercare nel fatto che, per quanto la caduta di Icardi sia plateale, il contatto sembra più fortuito che volontario e parecchi sono i dubbi anche sull’intensità dello stesso. In caso di mancanza di elementi evidenti tali da modificare la decisione (come in questo caso), la decisione stessa dovrà essere confermata, un po’ come avviene nel football americano.

... e poi trattenuta Lichtsteiner-D'Ambrosio

Juventus-Inter: l'azione prosegue e c'è una trattenuta di Lichtsteiner ai danni di D'Ambrosio. Rizzoli lascia correre

Discorso completamente differente per la lunga ed evidente trattenuta di Lichtsteiner ai danni di D’Ambrosio. Nel caso specifico, come sostanzialmente affermato anche dal diretto interessato, al momento della battuta del calcio d’angolo l’attenzione del direttore di gara era rivolta ad altre “coppie” all’interno dell’area tanto che il contatto non viene valutato nella sua interezza ma solo nell’esito finale. E’ probabile che Rizzoli, nell’occasione, NON abbia sorvolato sulll’episodio ma lo abbia semplicemente visto parzialmente tanto da non avere elementi sufficienti per giudicare da rigore la scorrettezza.

Difficile che, una volta rivisto, non venisse assegnato il rigore: la trattenuta per la maglia è molto prolungata, evidente e tale da provocare la perdita dell’equilibrio da parte di D’Ambrosio. A nulla vale il fatto che D’Ambrosio non chieda il rigore, sarebbe pericoloso far passare la tesi secondo cui i falli e le scorrettezze debbano essere segnalate dai calciatori.

Juventus-Inter - Entrata di Mandzukic su Icardi a due passi da Mazzoleni

Juventus-Inter: entrata in scivolata di Mandzukic su Icardi sotto gli occhi dell'addizionale Mazzoleni che assegna il corner. Le immagini non chiariscono del tutto se il croato tocca o no il pallone

Altro episodio che, in caso di Var disponibile, sarebbe stato oggetto di rivalutazione video. Nello specifico è praticamente certo che arbitro ed addizionale abbiano deciso sulla base di informazioni limitate e con grado di certezza inferiore al normale, sia per la dinamica del contatto sia per la velocità della giocata.

Rivista l’azione (come l’abbiamo rivista tutti noi), la decisione non avrebbe potuto che essere la conferma dell’assegnazione del calcio d’angolo. Il motivo è da ricercare, se non proprio nella ritenuta regolarità del contrasto, nella mancanza di elementi certi per una decisione differente e per la conseguente concessione del rigore.

Peraltro, come già anticipato, ritengo il contrasto molto al limite ma regolare. Ovviamente l’opinione sarebbe stata totalmente differente nel caso in cui Mandzukic (il quale si è oggettivamente assunto un rischio gigantesco) non avesse colpito il pallone prima di entrare in contatto con Icardi.

Juventus-Inter - Tocco di mano di Medel dentro la propria area di rigore

Juventus-Inter: sospetto tocco di mano (braccio) di Medel all'interno della propria area di rigore. L'azione prosegue senza alcun intervento arbitrale

Le immagini sono non chiarissime e di difficile lettura per poter arrivare a un verdetto anche con il Var. Ricordo che, perché ci sia l’intervento, serve che l’immagine chiarisca oltre ogni dubbio la dinamica dell’azione presa in considerazione

Juventus-Inter - Icardi scaglia il pallone in direzione Rizzoli al termine della partita

Juventus-Inter: a gara terminata Icardi scaglia il pallone con stizza nei pressi di Rizzoli che se ne accorge e chiede via auricolare chi è stato. Essendo ancora in campo e sotto giurisdizione del direttore di gara, possibile intervento del Var? Quando termina il periodo di utilizzo del Var?

A mio parere questo è un episodio talmente particolare da sfuggire ad una valutazione, perlomeno ad oggi e sulla base del protocollo di sperimentazione. I motivi sono due:

- sarebbe possibile visionare le immagini per un episodio che nulla ha a che fare col gioco? Ricordiamo che la partita era conclusa. La risposta potrebbe essere positiva, considerando che calciatori e dirigenti rimangono sotto la giurisdizione disciplinare fino al momento in cui l’arbitro si trova nello stadio.

- come rivedere le immagini? I calciatori non avrebbero alcun obbligo di rimanere nel recinto di gioco, essendo terminata ufficialmente la gara. In caso di sanzioni disciplinari (il cartellino rosso per Icardi, nello specifico, non essendo possibile altra soluzione), come notificarle? E se il calciatore, mentre l’arbitro osserva le immagini, fosse già negli spogliatoi?

A mio parere, per episodi come questo, la soluzione migliore sarebbe il VAR nelle mani del giudice sportivo. E, francamente, penso che si tratti di strumento già utilizzato e non da lunedì...

Juventus-Inter - Lichtsteiner bestemmia mentre sta per essere sostituito

Juventus-Inter: le immagini mostrano Lichtsteiner che, al momento della sostituzione, proferisce chiaramente una bestemmia. Rientrerebbe nei casi di utilizzo del VAR per punire il linguaggio blasfemo?

La bestemmia in campo è uno dei più grandi problemi irrisolti dello sport in generale. Il regolamento prevede, per linguaggio blasfemo, l’espulsione immediata del colpevole. E’ bene evidenziare che il regolamento punisce la bestemmia senza alcuna specifica, perciò qualsiasi bestemmia andrebbe punita con l’immediato cartellino rosso. Il calciatore che bestemmiasse per un proprio errore andrebbe punito come il calciatore che bestemmia contro l’arbitro per un fischio non gradito o contro l’allenatore per una sostituzione inattesa.

Applicare il VAR per questioni del genere? Direi di no perché porterebbe ad un enorme disequilibrio determinato dall’attenzione della regia per un giocatore o per un altro.

Il linguaggio blasfemo è e rimane un enorme problema prima civico che sportivo, soprattutto ponendo l’attenzione sul fatto che migliaia di ragazzini vedono le immagini e tendono ad imitare i calciatori, visti come modelli da seguire. A mio parere la soluzione non è il video (anche perché, dopo 10 minuti, le partite andrebbero sospese per mancanza del numero minimo di calciatori) ma comminare multe pesanti per ogni bestemmia proferita in campo.

Perché questa rubrica

Ancora un anno e la moviola in diretta entrerà nel calcio a pieno titolo. Lo ha già fatto con la Goal line technology, che ha azzerato le discussioni sui gol-non gol e accadrà anche con il Var (Video Assistant Referees), ora in fase di sperimentazione sui campi della serie A e in altri campionati.

Un supporto per i direttori di gara, applicabile però solo per determinate tipologie e casistiche di gioco, come l'ex-arbitro di Serie A Luca Marelli (clicca qui per il suo blog) spiega giornata dopo giornata in esclusiva ai lettori di Panorama.it, analizzando gli episodi più discussi o emblematici del turno. Con una premessa fondamentale: la Var non è stata ideata per valutare ogni episodio dubbioma invece per evitare gli errori molto vistosi e soprattutto quelli che possono indirizzare l'esito di una gara.

Parliamo dunque di sviste evidenti rispetto a calci di rigore, scambi di persona (rarissimi, per la verità), reti realizzate in fuorigioco oppure decisioni su particolari avvenimenti che comportino sanzioni disciplinari a carico dei calciatori.

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Luca Marelli

Arbitro dal 1994 al 2010, alla CAN (Commissione Arbitri Nazionale Serie A) dal 2005 al 2009. Avvocato, appassionato di regolamento, amante di calcio e basket con un insano innamoramento per l'Olimpia Milano. Il regolamento del calcio come unico punto di riferimento nel giudizio, l'obiettività assoluta come obiettivo.

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