San Siro e la tribuna stampa "vista zero" che aspetta la Champions
su gentile concessione dell'autore
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San Siro e la tribuna stampa "vista zero" che aspetta la Champions

Il 28 maggio 2016 lo stadio di Milano ospiterà la finale. Oggi ai giornalisti può capitare di seguire un derby così...

Il nuovo San Siro sarà bellissimo, senza fossato e con le poltroncine supervip praticamente sulla linea del campo, le panchine in mezzo ai tifosi (vip o ben paganti ovviamente), gli sky box con vista terreno di gioco sempre più numerosi e spazioni, riscaldati (o condizionati) a seconda delle esigenze, il catering di lusso, la metropolitana che quasi sbuca sul dischetto del rigore, tornelli iper tecnologici e sala Executive a lustrarsi gli occhi. Una roba a cinque stelle o anche di più, se esistessero, perchè così prescrive il manuela delle società virtuose - anche se per essere perfetto una tra Milan e Inter dovrebbe sloggiare - e così pretende la Uefa, che a San Siro allestira lo spettacolo della finale Champions il 28 maggio 2016.

Tutto così bello e luccicante da non sembrare nemmeno vero. E allora, a otto mesi e mezzo da quel meraviglioso Evento, ci permettiamo di mostrare a Comune di Milano, Inter, Milan e Uefa le condizioni in cui alcuni giornalisti si sono trovati a lavorare nella notte del derby dell'orgoglio meneghino. La telecamera ostinatamente posizionata davanti alle postazioni della tribuna stampa non era di una tv, ma serviva a misurare le vibrazioni degli spalti in presenza di un tutto esaurito. Chi si trovava dietro (e non erano pochi) la partita l'ha seguita così, ha scritto i suoi articoli intravedendo qualcosa e magari si è pure preso un cazziatone da qualche lettore deluso per un giudizio strampalato.

Pare che l'esperimento di visualizzazione creativa verrà ripetuto altre volte in modo da testare, oltre alla tenuta delle tribune di San Siro, anche la piena funzionalità dei poteri paranormali degli inviati in(dietro) la trincea. Pare, ma anche se non accadesse questa immagine vale più di mille discorsi sul livello dei nostri stadi, il rispetto per gli operatori (non paganti) dell'informazione e, in generale, per chi si ostina a voler frequentare il calcio. Mancano 257 giorni all'Evento. Si può sempre fare peggio. Coraggio.

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Giovanni Capuano