Figc: Tavecchio contro Abodi, la corsa alla presidenza
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Figc: Tavecchio contro Abodi, la corsa alla presidenza

Due sfidanti per il mandato di numero uno del calcio italiano. La mappa degli schieramenti al voto

Andrea Abodi contro Carlo Tavecchio. La sfida per la poltrona di presidente della Figc è servita e si annuncia oggi molto chiusa, nel senso che il numero uno della Lega B ha deciso di scendere in campo forte della convinzione di avere dalla sua parte già un buon numero di voti anche se il favorito alla vigilia rimane il presidente uscente. Che dovrebbe avere la maggioranza, ma non ha certezza che non ci siano cambi di casacca all'ultimo.

La scelta di Abodi di scendere in campo era stata annunciata dai rumors da settimane ed è stata ufficializzata a venti giorni dal voto insieme all'addio alla posizione appena riconquistata. Capo della serie B dal 2010, Abodi lascia l'incarico e ha annunciato che non ci tornerà in caso di sconfitta alle urne come, invece, accadde nel 2013 dopo essere stato battuto da Beretta nelle elezioni per la Lega principale. Impossibile il passo indietro preventivo, anche se i club avrebbero gradito visto il lavoro fatto negli ultimi anni dal manager.

Chi vota per Abodi

Formalmente a chiamare la discesa in campo di Abodi sarà la Lega Pro, che ha già fatto endorsement in suo favore e che dovrebbe essere compatta al suo fianco. Nelle urne della Figc pesa per un 17% complessivo e solitamente riesce a garantire unità di intenti. Insieme all'Assocalciatori (20%) dovrebbe rappresentare lo zoccolo duro degli abodiani, la base di consenso su cui costruire la campagna elettorale.

Abodi, però, non è sicuro di avere l'appoggio totale del mondo da cui proviene. La Lega di Serie B è spaccata, come dimostrato anche dal recente esito delle elezioni in cui il manager è stato riconfermato con 16 voti su 22. La fotografia potrebbe essere replicata, pur essendo vero che Tavecchio non incontra grandi favori nella serie cadetta per le scelte federali su soldi e mutualità. Qualche voto in libera uscita arriverà anche dalla Lega di Serie A (non più del 4% sul totale del 12%), ma è possibile che ci sia dispersione nello zoccolo duro della Lega Pro. A occhio Abodi è accreditato di un consenso tra il 40 e il 45 per cento.

Chi vota per Tavecchio

L'attuale presidente della Federcalcio si trova in una situazione di partenza migliore rispetto all'estate del 2014, quando venne catapultato dopo la crisi post-Mondiale di Brasile e in mezzo alle polemiche. Il suo zoccolo duro si chiama Lega Nazionale Dilettanti ed è la componente che conta di più al momento del voto con il 34%. Certo anche l'appoggio dell'Assoallenatori di Renzo Ulivieri (10%), cui la Figc ha fornito un bell'assist con la creazione dei centri federali che hanno dato lavoro a centinaia di tecnici.

Il resto dovrebbe arrivare dalla Lega Serie A (non compatta, ma in cui la maggioranza sta con l'attuale presidente). La Lega principale pesa per il 12% e a Tav dovrebbe arrivarne la parte più consistente. Qualche voto uscirà anche da quelli che non si allineano pro-Abodi tra Lega B e Lega Pro. Astenuti gli arbitri con il loro 2%. Dunque il conto porta sopra l'asticella del 50%, ma la corsa sarà aperta fino all'apertura delle urne. Difficilmente si avrà un presidente nelle prime due votazioni dove serve un quorum alto. Dalla terza (maggioranza semplice) i giochi saranno fatti.

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Giovanni Capuano