Strage di Hillsborough, non è stata colpa degli hooligans
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Strage di Hillsborough, non è stata colpa degli hooligans

A 23 anni di distanza un report scagiona i tifosi e accusa la Polizia inglese che ha insabbiato la verità. E il Sun si scusa in prima pagina

Sono passati 23 anni da quel maledetto 15 aprile 1989 che oggi ritorna sulle prima pagine dei quotidiani inglesi. Una strage costata la vita a 96 persone, tutte tifose del Liverpool, rimaste schiacciate nella calca dello stadio di Hillsborough (Sheffield) dove avrebbero dovuto assistere alla finale di FA Cup tra i reds e il Nottingham Forest. La colpa all'epoca fu data agli hooligans che avrebbero spinto la folla per entrare allo stadio, causando la disgrazia. Ma, passati tanti anni, la verità è arrivata ieri, dopo due decenni di silenzi che hanno costretto lo stesso premier David Cameron a scusarsi con i parenti delle vittime.

Secondo un report, stilato da una commissione d'inchiesta, presieduta dal vescovo di Liverpool James Jones, non furono infatti gli hooligans a causare la strage. La responsabilità fu della polizia inglese che fece entrare inspiegabilmente la folla in un tunnel laterale dello stadio (il gate C), forse per sveltire le operazioni, creando un ingorgo in cui rimasero stritolate le vittime.

Inoltre, sempre secondo il rapporto, la South Yorkshire Police si sarebbe messa subito al lavoro per insabbiare l'accaduto facendo trapelare informazioni false ed eseguendo ricerche sul passato dei tifosi deceduti per tentare di dipingerli, agli occhi della stampa, come violenti ed irresponsabili. Sforzi che se fossero stati impiegati per soccorrere i feriti avrebbero potuto salvare, secondo il deputato Steve Rotheram, almeno 41 persone. L'importante però era che nessuno pensasse che a Hillsborough le cose fossero andate come in un'altra finale di quattro anni prima.

Nella strage dell'Heysel, durante la finale di Coppa Campioni Juventus-Liverpool, i morti erano stati 39 (di cui 32 italiani), schiacciati dalla folla e dal crollo del muro della curva Z. Nel mezzo, la polizia belga che picchiava i tifosi, gran parte juventini, spinti dalla furia degli hooligans inglesi cercavano disperatamente una via di fuga sul campo di gioco. Lo stadio, d'altra parte, era del tutto inadeguato a ospitare un incontro di quel tipo. Basti pensare che le due tifoserie erano divise da una decina di agenti e da una sola recinzione. Un'altra tragedia che secondo Andrea Lorentini, che all'Heysel ha perso suo padre Roberto, non sempre i media hanno trattato correttamente e per la quale il governo belga non si è mai realmente scusato.

"C'è sempre stata molta reticenza nella stampa italiana a trattare la vicenda. La sensazione che ho sempre avuto è che tutti volessero in qualche modo cancellare quanto accaduto sugli spalti. La Juventus in primis, perchè voleva conservare la coppa vinta sul campo. E poi in generale il mondo dell'informazione si è dimenticato negli anni del processo ai responsabili, che per fortuna si è concluso nel 1991 con la condanna dell'Uefa. Una sentenza che ha fatto giurisprudenza. Ricordo che mio nonno, presidente dell'associazione delle vittime, dovette telefonare ai giornalisti italiani per farli venire all'appello. In questo senso credo che l'errore commesso dai media inglesi con Hillsborough sia dovuto al fatto che quando succedono queste tragedie sembra che tutti vogliano dimenticare al più presto, forse anche per non dare troppo fastidio ai poteri forti. Il fatto che il primo ministro inglese si sia scusato con i parenti delle vittime mi è sembrato un bel gesto anche se a dir poco tardivo. Quando siamo stati a Bruxelles nel nuovo Stadio Re Badovino, per la commemorazione della strage, devo dire che il sindaco è stato molto disponibile ma un gesto simile a quello di Cameron non è mai arrivato dal governo del Belgio."

Inoltre quello che oggi fa discutere l'opinione pubblica inglese è un altro fatto: all'indomani della strage di Hillsborough, il quotidiano più venduto in Inghilterra, il Sun, fece un titolo in prima pagina che recitava "The Truth", la verità, bevendosi una per una tutte le storie degli ufficiali della polizia inglese e portando avanti la tesi degli hooligans per 23 lunghissimi anni.

Oggi il giornale di Murdoch ha aperto con lo stesse parole di allora, dichiarandosi profondamente dispiaciuto per le notizie false riportate in quel lontano 1989 e proponendo finalmente ai suoi lettori la vera verità. Al di là delle scuse, rimane una vicenda che getta ombre sul tabloid e in generale sull'intero sistema mediatico inglese in cui hanno imparato a convivere due anime, quella scandalistica e quella informativa, ma spesso a discapito, secondo molti, della correttezza delle notizie e dei fatti. Fatti che, in questo caso, non riguardavano la scappatella di un principe ma la morte di 96 persone.

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Teobaldo Semoli