Stadio Roma e il nodo mezzi pubblici: "Treno o metro obbligatori"
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Stadio Roma e il nodo mezzi pubblici: "Treno o metro obbligatori"

Il no dell'Atac al prolungamento della linea B complica i piani di Pallotta. La strada in salita del progetto capitolino

Allo stadio si deve andare con i mezzi pubblici: regola fondamentale per gli impianti di nuova generazione e lo stadio Roma, progetto su cui Pallotta basa gran parte del futuro del club capitolino, non fa eccezione. Il parere negativo con l'Atac ha bocciato l'ipotesi di una seconda diramazione della linea B della metropolitana fino all'area sulla quale dovrà sorgere lo stadio giallorosso rischia, dunque, quanto meno di allungare i tempi di realizzazione dell'opera.

Tutto è scritto nella delibera che autorizza l'As Roma a progettare l'impianto. E' lì che c'è l'obbligo a garantire che almeno il 50% degli spettatori arrivi alla partita con i mezzi pubblici "altrimento lo stadio non apre", come ha spiegato con sintesi brutale l'assessore capitolino all'Urbanistica, Giovanni Caudo. O la linea B della metropolitana, oppure in treno se la Regione Lazio si farà carico del servizio.

I conti sono presto fatti. Per trasportare circa 20mila persone allo stadio in occasione delle future gare interne della Roma servono 16 treni all'ora sulla tratta Roma-Lido. Uno ogni 3 minuti e mezzo: "La delibera stabilisce che in modo prioritario questo si debba realizzare con il prolungamento della linea B, ma se in fase di conferenza decisioria, a seguito del parere gestionale espresso dall'Atac, si dovesse prevedere l'opzione di avere questo livello di servizio solo sulla Roma-Lido, automaticamente si disobbliga dal prolungamento della linea B e la Regione si fa carico di garantire i 16 treni su quella tratta" ha spiegato l'assessore.

La Roma investirà 50 milioni di euro nei progetti sul trasporto pubblico collegato allo stadio che, nei piani di Pallotta, dovrebbe essere pronto entro il 2017. Un catino da 52.000 posti che comporterà la riqualificazione dell'area di Tor di Valle e dovrà vivere 7 giorni 7 garantendo introiti in linea con i maggiori club europei. Un progetto che sta procedendo in mezzo a molte difficoltà e non senza polemiche. La Roma aspira a essere la seconda grande società italiana a dotarsi di un proprio impianto.

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Giovanni Capuano