Serie A, la crisi svuota gli stadi: in tre anni persi 83 mila spettatori
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Serie A, la crisi svuota gli stadi: in tre anni persi 83 mila spettatori

Record negativi nelle prime due giornate e abbonati in calo. Prezzi alti e niente top player. Lo scandalo del San Paolo, porte chiuse a Quartu e troppe polemiche

Ci sarà anche un vento nuovo che soffia sul nostro campionato. O il segno di un nuovo entusiasmo come scrivono in molti dopo le prime due giornate e in attesa che la nazionale di Prandelli inizi il suo cammino verso il mondiale brasiliano. Però la stagione del rilancio per la nostra serie A, tormentata dagli scandali e impoverita dalla recessione, è iniziata con il segno meno. Non un fuga dagli stadi, ma certamente una riduzione delle presenze che non può non far preoccupare.

Anche perché, malgrado tutti gli appelli alla sobrietà e a ridurre al minimo le polemiche, nello stesso tempo i protagonisti del nostro calcio non se le sono mandate a dire. Simulazioni, errori arbitrali, polemiche in campo e dichiarazioni di fuoco in sala stampa, campi indecenti e stadi chiusi al pubblico: no, davvero, l'inizio avrebbe potuto essere migliore e la gente se n'è accorta allontanandosi dalla serie A.

IN TRE ANNI PERSI 83.462 SPETTATORI - I numeri non danno sentenze ma forniscono elementi sulla tendenza. E i numeri lanciano un primo campanello d'allarme su cui sarà bene riflettere. Le prime due giornate di campionato hanno raccolto complessivamente 443.908 presenze. Un anno fa erano stati 460.573 (rispetto ad allora perso il 3,6%), nel 2010 480.408 (-7,5%), nel 2009 addirittura 527.370 (il 15,8% in più) e nel 2008 473.170 (-6,1%). Siamo penalizzati dalle porte chiuse di Is Arenas per Cagliari-Atalanta, ma anche senza questo episodio il saldo sarebbe negativo.

Sia la prima giornata (media spettatori 23.100 circa) che la seconda (media 21.267) sono state le peggiori delle ultime cinque stagioni. Il Milan ha fatto il record negativo di presenze al debutto in casa contro la Sampdoria (36.288 spettatori) e l'Inter contro la Roma si è fermata a 43.385. Un anno fa la stessa partita nello stesso periodo ne aveva raccolti quasi 5mila in più che già erano un record negativo rispetto al passato.

Eppure si è giocato di sera come nel 2009-2010 quando la media generale era stata da record (26.368 spettatori nelle 20 gare). Allora aveva aiutato il derby di San Siro posizionato a fine agosto, ma questa volta il calendario ha inserito sfide potenzialmente a tutto esaurito come Inter-Roma, Udinese-Juventus e Napoli-Fiorentina senza contare l'effetto Juventus-stadium.

ABBONATI, CALO SENZA CROLLO - Il dato non è definitivo perché non tutti i dati sono stati comunicati e quasi tutti i club chiuderanno la campagna abbonamenti dopo la sosta della nazionale, però la tendenza è preoccupante anche per il numero delle tessere. Ad oggi solo 7 società risultano in attivo rispetto ad un anno fa: Atalanta, Juventus, Pescara, Roma, Sampdoria, Torino e Udinese che ha fatto il record storico. Nella scorsa stagione gli abbonati erano stati complessivamente 298.055. A meno di corse al botteghino ci si fermerà sotto con una contrazione intorno al 5%.

Malissimo le milanesi: il Milan è a quota 22.106 (-29% rispetto a un anno e performance peggiore dell'era-Berlusconi), l'Inter di Stramaccioni si ferma a 30.722 (-16% sui 36.890 di un anno fa). Male anche il Palermo (-25% con calo di oltre 3mila tessere). C'è chi spera nel buon inizio di campionato per correggere la rotta come la Lazio che oggi è a -20% (persi 4mila abbonati) e la Fiorentina (-11% con 1.500 abbonati in meno).

STADI DA SCANDALO - Le condizioni del San Paolo hanno sorpreso tutti. Colpa di un fungo che si è 'mangiato' l'erba, ma adesso bisogna correre ai ripari perché Napoli e Fiorentina hanno giocato su una spiaggia con grave rischio anche per la salute dei calciatori. Il calendario non aiuta perché i partenopei saranno di nuovo in casa il 16 settembre contro il Parma (3° giornata) e il 20 settembre nell'esordio in Europa League contro l'Aik Solna. Bisogna correre.

Hanno messo tristezza anche le tribune vuote di Is Arenas dove il Cagliari ha debuttato contro l'Atalanta. In settimana si era sfiorato lo sciopero (ridicolo) della società sarda per non andare a Trieste. Il problema agibilità dovrebbe essere risolto entro il 23 settembre (Cagliari-Roma) altrimenti la brutta figura sarà inaccettabile.

ERRORI E POLEMICHE - L'autocelebrazione per il gol fantasma evitato alla Juventus alla prima è già finita nel cassetto. Lo avevamo segnalato. Ci sono problemi di interpretazione delle nuove disposizione ed errori grossolani. Bocciati Tagliavento per il tuffo di Pazzini a Bologna e Valeri per l'assurda espulsione di Brkic a Udine. Però le dichiarazioni di Pozzo non aiutano certo: "Valeri è una delle pecore nere rimaste tra gli italiani che sono di buon livello. Quelli come lui sono negati". Valeri ha sbagliato ma è un'internazionale: diamoci una calmata.

Piuttosto sarebbe bello vedere applicata la sbandierata 'tolleranza zero' verso i falli di mano e chi protesta (a San Siro c'è stato un vero e proprio show di Cassano) e capire se il tuffo di Pazzini verrà in qualche modo sanzionato.

CORI A SAN SIRO - Per chiudere il solito malcostume italiano. Il minuto di silenzio per la morte del cardinal Martini che sta portando decine di migliaia di persone a fare coda sotto la pioggia per l'ultimo saluto alla camera ardente del Duomo è stato utilizzato dagli ultras della Roma per cori e fischi. Anche De Rossi se n'è accorto e ha cercato di invitarli a un comportamento più decoroso. Tutto inutile. Tanto per cambiare.

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Giovanni Capuano