Roma, che umiliazione. Il Bayern passeggia sul calcio italiano
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Roma, che umiliazione. Il Bayern passeggia sul calcio italiano

Guardiola dà una lezione a Garcia (7-1): i tedeschi sono ancora lontani. Ma la qualificazione è possibile

Una lezione durissima, impartita dal maestro all'allievo. Un pugno in faccia. Violento e da ko, che stende la Roma, battuta e umiliata davanti al proprio pubblico, e tutto il calcio italiano che attendeva i 90 minuti dell'Olimpico per fare un test ai propri progressi di inizio stagione. Come non detto. I marziani restano di un altro pianeta, per il momento inaccessibile ai comuni mortali che praticano i campi della serie A. Viene da abbassare la testa sconsolati pensando che la squadra presa a schiaffi per 45 minuti (il secondo tempo tedesco è stato di pura accademia) sia la stessa che due settimane fa ha messo in difficoltà a casa sua la Juventus tri-campione d'Italia. Sconsolati e anche un po' disillusi perché, diciamo la verità, il pareggio di Manchester e il conto dei punti raccolti nelle prime due tornate europee ci aveva in parte fatto credere che la notte fosse un po' meno nera. Non è così. 

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Una lezione di calcio in 36 minuti

La Roma è finita ko in meno di un tempo, avendo solo uno sprazzo per pensare di potersi rimettere in piedi. Forse ha peccato di superbia, credendo di poter fare partita pari con i marziani di Guardiola. O, forse, non è costruita per affrontare diversamente l'esame più difficile. In fondo aveva fatto così anche a Manchester ed era andata bene. Contro il Bayern, invece, non ha funzionato nulla e Garcia non è stato nemmeno fortunato avendo perso prima della gara Maicon ed essendo costretto ad allargare a sinistra Cole per mettere a destra Torosidis. Robben, con l'aiuto di Bernat, ha letteralmente distrutto l'inglese e nel complesso i tedeschi hanno ridicolizzato le costruzioni difensive giallorosse. 

Il crollo è avvenuto in 13 minuti, dal 23' (raddoppio di Gotze) al 36' (cinquina di Muller su rigore). La Roma è finita alle corde e il Bayern non le ha risparmiato nulla come aveva già fatto in luglio umiliando il Brasile nella semifinale mondiale. Non ci si poteva aspettare nulla di diverso dai panzer, che giocano un calcio meravigliosamente cinico, l'evoluzione del tiki-taka del Barcellona a un livello ancora più alto di perfezione offensiva con Robben, Muller, Gotze e Lewandowski implacabili. Meno possesso palla (59% nel primo tempo) e una precisione chirurgica: 8 tiri in porta e 5 gol in un tempo. Quasi perfetti.

I precedenti di Manchester e del Lille

Il 7-1 finale ricorda numericamente (e non solo) il 7-1 di Manchester contro i Diavoli Rossi. Era l'aprile del 2007 e la Roma si giocavano un pezzo importante della loro storia recente in Europa. Ricorda anche il 6-1 incassato due anni fa dal Lille di Garcia all'Allianz Arena, con cinquina presa nella prima mezz'ora come accaduto ai giallorossi. Serate storiche e storte, segno di un crollo emotivo prima ancora che tattico o tecnico. Garcia aveva approcciato la sfida ai tedeschi provando a replicare la ricetta usata per il dopo-Juventus e parlando di una Roma forte e pronta a esplodere. Il risultato del campo gli ha dato torto e, forse, sarebbe stato più utile provare a coprirsi un po', magari andando a rinforzare quelle fasce che sono state il punto debole contro gli scatenati uomini di Guardiola. Era prevedibile, sapendo come gioca il Bayern, ma non è stato previsto in maniera sufficiente. Una lezione che andrà imparata a memoria.

Suicidio del City e qualificazione sempre possibile

La buona notizia, se vogliamo quasi un paradosso, è che la Roma esce umiliata dal confronto con il Bayern, ma allo stesso tempo più vicina alla qualificazione di quanto non lo fosse prima. Merito del suicidio del Manchester City che a Mosca si è letteralmente suicidato, facendosi rimontare dal 2-0 al 2-2 e lasciando così punti preziosi contro la squadra che sta recitando il ruolo della cenerentola nel girone. Alla vigilia Garcia avrebbe firmato per trovarsi ancora avanti di 2 punti rispetto agli inglesi. E' accaduto e la strada rimane spianata. Si conferma decisivo il confronto diretto del 10 dicembre contro il City, ma la Roma dovrà prima cavar fuori il massimo possibile dalle trasferte di Monaco (proibitiva) e Mosca (da vincere a tutti i costi). La qualificazione passa da lì. La differenza reti potrà essere un problema solo in caso di improbabile arrivo a pari punti che comprenda il Bayern Monaco. Avanti, dunque. La botta è stata dura ma ci si può rialzare.

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Giovanni Capuano