Razzismo e curve chiuse: cosa dicono le nuove regole
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Razzismo e curve chiuse: cosa dicono le nuove regole

La tolleranza zero imposta dall'Uefa e la circolare del 5 agosto che ha cancellato ogni esimente per i club. Ecco come nascono le squalifiche a pioggia... - Curva Nord chiusa per razzismo - Il capo ultras: "Non siamo razzisti"

Per capire perché la nuova stagione sia iniziata con una serie di chiusure di settori causa razzismo, senza alcun sistema di sanzioni e diffide, bisogna fare un salto indietro nel tempo fino al 5 agosto. E' quel giorno che la Figc, con una circolare pubblicata sul proprio sito (la numero 45/A) ha dato corso alla rivoluzione imposta dalla Uefa che sul tema delle discriminazioni razziali e territoriali aveva varato nei mesi precedenti il concetto di tolleranza zero.

Poche righe che hanno cambiato profondamente l'approccio della giustizia sportiva al tema, cancellando completamente il sistema di esimenti e di premialità per i club collaborativi nella prevenzione e rimozione del fenomeno (cori, striscioni e così via) e prevedendo una scaletta di sanzioni durissima da subito. Tutto perché la circolare 45/A ha cancellato l'articolo 11 del Codice di Giustizia sportiva dall'elenco degli articoli per i quali era possibile che le società non rispondessero del comportamento dei loro sostenitori in presenza di "prevenzione, cooperazione con le forze dell'ordine, azione per far rimuovere i comportamenti discriminatori e dissociazione da parte del resto del pubblico".

Tutto cancellato con un tratto di penna nel pieno del mese di agosto. Ecco il riquadro allegato alla nota con cui la Figc spiegava in termini burocratici la rivoluzione:

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Il riferimento è all'articolo 11 del nuovo Codice di Giustizia sportiva, a sua volta modificato nello scorso mese di giugno per recepire la volontà dell'Uefa e che ha inasprito le sanzioni per i comportamenti discriminatori. Cosa dice l'articolo 11? Intanto equipara la 'discriminazione razziale' a quella per sesso, origine territoriale e religione (occhio, dunque, ai cori antisemiti e agli sfottò su Vesuvio e dintorni).

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Quanto alle sanzioni, vengono cancellate diffide e multe senza chiusure del settore o dello stadio. "In caso di prima violazione - dice l'articolo 11 - si applica la sanzione minima di cui all'articolo 18, comma 1, sezione e". La progressione in caso di recidiva è senza mediazioni e fa sempre riferimento all'articolo 18, comma per comma, fino a interessare anche l'aspetto sportivo della competizione con la possibilità di gare perse e penalizzazioni.

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Ecco perché la stagione appena iniziata sarà all'insegna delle curve chiuse e, si spera, di una lotta che produrrà effetti e non il danno collaterale di rendere le società deboli nel confronto con gli ultras che hanno in mano un potere fortissimo. Basta poco per causare squalifiche e, col tempo, penalizzazioni. Il Giudice sportivo non ha praticamente margini di intervento e l'esito del ricorso della Lazio dopo il bando della Curva Nord post-Supercoppa lo dimostra. L'articolo 18 del Codice di Giustizia Sportiva è il tariffario che viene applicato. Tifosi delle curve, leggete e meditate...

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Giovanni Capuano