Prandelli e il Galatasaray, alta tensione: "Qui con altre promesse"
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Prandelli e il Galatasaray, alta tensione: "Qui con altre promesse"

Dopo il crollo con il Trabzonspor e la contestazione feroce dei tifosi, l'ex ct va all'attacco. E non si dimette a sei mesi dal flop azzurro...

Cesare Prandelli non getta la spugna e anzi rilancia. Dopo la durissima contestazione vissuta a seguito della sconfitta casalinga contro il Trabzonspor, chiusa con pubblico e critica che ne chiedevano a gran voce le dimissioni, l'ex ct della nazionale italiana ha voluto precisare il suo rapporto con il club. Lo ha fatto con un comunicato durissimo apparso sul sito ufficiale della società. parole di fuoco per ripercorrere i mesi trascorsi in Turchia tra grandi promesse iniziali e un costante allontanamento dai progetti che lo avevano convinto.

Ecco il testo del suo sfogo: 

“Dopo tutto quello che è successo e la sconfitta di sabato, voglio chiarire alcune questioni. Prima di tutto, accetto tutte le critiche e mi prendo tutte le responsabilità. Il nostro ex Presidente mi ha convinto proponendomi un progetto importante e innovativo per competere con i migliori club d’Europa. Abbiamo costruito uno staff e una rosa per migliorare la scorsa stagione. Dopo aver avviato alcune operazioni di mercato come Pato, Ibarbo, Doria, Balanta, Marcelo e Douglas, abbiamo cominciare a trattare il trasferimento di Campbell e Song.

Volevamo acquistare almeno due di questi giocatori. Successivamente, mi è stato comunicato da Mr. Ebru, in modo amichevole, che non avevamo abbastanza soldi per queste operazioni. Il Presidente ha continuato a proporre alcuni nomi, dicendo che i problemi sarebbero stati superati. Sapete tutti quello che è successo dopo. E così, abbiamo accettato la situazione e abbiamo continuato a lavorare per ottenere il massimo dalla squadra che abbiamo. C’è uno staff di 32 persone che sta lavorando per fare una grande squadra.

Dopo l’inizio del campionato e della Champions League, sapevamo che non sarebbe stato facile. Il Presidente ha criticato il nostro gioco e poi si è dimesso senza troppe spiegazioni. La nuova amministrazione sta lavorando per migliorare questa difficile situazione e qui tutti devono prendersi le proprie responsabilità. Ora dico alcune cose: il mio contratto non è legato ad alcuna condizione. Al contrario, sono venuto qui per vincere, non per fare soldi. Il mio passato pala chiaro: mi sono sempre preso le mie responsabilità e non mi aspetto mai qualcosa in cambio. Io lavoro duramente per raggiungere successi storici qui, e ringrazio tutti coloro che finora hanno contribuito. Sono convinto che possiamo ancora raggiungere i nostri obiettivi

Prandelli ha vissuto cinque mesi durissimi, dunque. Cinque mesi (quasi) esatti dopo il flop mondiale a Natal e le dimissioni annunciate davanti ai microfoni con a fianco il presidente, anche lui dimissionario, Abete. Sulla panchina del Galatasaray i risultati sono stati pessimi sin dall'inizio, con la sconfitta ai rigori nella Supercoppa turca contro il Fenerbache. In campionato sono arrivati solo 6 successi in 10 giornate, con classifica compromessa per un allenatore che aveva annunciato da subito di puntare al 20° titolo nazionale che significa quarta stella (in Turchia se ne assegna una ogni cinque scudetti). Ancor peggio in Champions League, dove il Gala è virtualmente eliminato con un misero punticino raggranellato (in casa contro l'Anderlecht) e una serie di figuracce contro Arsenal e Borussia Dortmund. In tutto più sconfitte (7) che vittorie (6), tratto distintivo di tutto il 2014 del tecnico che, Italia compresa, ha raccolto 7 successi, 6 pareggi e 8 dolorosi k.o. in 11 mesi. 

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Giovanni Capuano