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Arbitri in Tv, la rivoluzione a metà di Nicchi. Ma servirà?

Apertura alla presenza nel dopo partita, ma in passato il progetto è sempre naufragato. E potrebbero esserci dei limiti...

Il primo è stato Concetto Lo Bello nel 1972, per scusarsi di aver sbagliato chiamata su un intervento di area di rigore di Morini (Juventus) ai danni di Bigon (Milan). La moviola televisiva era nata da tre anni ma non era ancora quel marchingegno ossessivo che è diventata poi, trasformandosi in un mostro a mille teste capace di sminuzzare una singola partita e un singolo episodio in innumerevoli fermi immagine. Il trionfo di una partita virtuale alla fine di quelle reali sul terreno di gioco.

Lo Bello fu il primo fischietto a presentarsi ai microfoni per spiegare una sua decisione e dopo di lui non sarebbe più accaduto. O quasi. Si ricorda un Collina dopo Inter-Juventus argomentare a proposito di una rete annullata ai nerazzurri con lungo conciliabolo e, se si vuole iscrivere alla stessa categoria, anche l'intervista riparatrice di Gianluca Rocchi per placare le polemiche di Juve-Roma 3-2. Anno 2014.

Ora Nicchi, capo degli arbitri, torna a parlare di post-partita televisivi per i direttori di gara. Possibili già l'anno prossimo perché "il clima è buono e se continua questo clima di rispetto nei nostri confronti, in cui si parla delle partite e si eliminano le polemiche" non è escluso che il muro di silenzio possa cadere molto in fretta.

Come? Dovrebbero iniziare due o tre arbitri esperti in campo e smaliziati davanti ai giornalisti. Di sicuro scelti con cura e selezionati nelle partite meno calde e, certamente, senza troppi errori da spiegare. Perché c'è anche una questione procedurale da sistemare, visto che le parole a caldo di un arbitro potrebbero inficiare le decisioni del Giudice sportivo o mutarne il corso. 

Insomma una rivoluzione a metà, sempre ammesso che parta visto che alla voce "arbitri in tv" si trova traccia di mille promesse e di quasi nessuna realizzazione. All'estero va più o meno allo stesso modo con qualche eccezione sporadica. Se accadrà, però, è bene dimenticarsi subito di avere a disposizione testimoni diretti dei grandi fatti di cronaca nera (nera come le vecchie giacchette si intende) del campionato. I filtri paiono restare strettissimi e se la discriminante è che serve un clima senza polemiche, è difficile che la svolta regga l'urto del primo big match contestato. Ma per adesso accontentiamoci di questo...

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Giovanni Capuano