I veleni del Napoli, Garcia che risorge e la crisi Mancini
tratto da Twitter
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I veleni del Napoli, Garcia che risorge e la crisi Mancini

De Laurentiis attacca Tavecchio per gli arbitri, la Lazio vola e Benitez frena ancora. La corsa-Champions vale 50 milioni e... pure i colpi bassi

Il campionato va alla sosta in un clima da tutti contro tutti. C'è una lotta meravigliosa alle spalle della Juventus ed è un torneo con un jakpot da 50 milioni di euro. Guai ai vinti e così possono facilmente saltare i nervi come successo al Napoli che, pareggiata la gara in casa contro l'Atalanta, è andato all'attacco di arbitri e sistema. Calvarese non ha vissuto la migliore serata della sua carriera, anzi, però i messaggi postati dalla società su Twitter con insinuazione anche rivolte al presidente della Figc Tavecchio sono pesanti e gravissimi. Cosa pensa De Laurentiis? Che in federazione ci sia interesse a spingere altri (la Lazio?) sfavorendo il Napoli? C'è un disegno con un manovratore? Vivremo una primavera caldissima proprio perché il crollo di Roma e Napoli ha riaperto la corsa ai soldi della Champions e non c'è club che non ne abbia bisogno per tenere in piedi bilanci scricchiolanti. E' una questione di vita o di morte, dunque, e come tale andrà trattata da qui a fine maggio.

I 37 minuti della Lazio (e la furia cieca di Benitez)

Per 37 minuti esatti la Lazio è stata seconda in classifica, tanti ne sono passati tra la prima rete di Felipe Anderson e quella di De Rossi a Cesena. Poi tutto è tornato come prima, ma il rumore di quella mezz'ora abbondante è stato sufficiente a scuotere il campionato. La corsa alle spalle della Juventus è bellissima con 5 squadre in 7 punti ed è difficile anche immaginare l'epilogo perché quella che sta meglio di tutte è la Lazio che ha raggiunto la sesta vittoria consecutiva, ma quella sulla carta più attrezzata è il Napoli. Il problema è la continuità dei partenopei nel buttarsi via. Contro l'Atalanta ci ha messo lo zampino anche l'arbitro (bocciato), però Benitez farebbe bene a interrogarsi sugli errori suoi e dei suoi uomini perché i bergamaschi hanno giocato buona parte della gara in dieci e hanno rischiato di sbancare il San Paolo. De Laurentiis ha spiegato di non poter fare a meno della prossima Champions League che, oggi, è lontana 5 punti. Il nervosismo nasce da qui e preoccupa che il tema-arbitri sia stato declinato in vari modi nell'ultimo mese e mezzo. Quello che avrebbe dovuto certificare la riuscita della rimonta sulla Roma.

Panchine calde: Garcia rinasce, Mancini no

Nella domenica in cui chiedevano un pronto riscatto, Garcia e Mancini hanno ricevuto risposte differenti dal campo. La Roma ha vinto pur soffrendo, aggrappata a un graffio di De Rossi appena fatto fuori da Conte in nazionale. L'Inter ha a tratti dominato a Marassi e poi ha perso, come capita se non riesci mai a chiudere senza aver incassato gol (con Mancini 19 volte su 25). La zona Europa League è distante 10 punti e il rischio concreto è quello di un finale di stagione da vacanza anticipata. La media punti di Mancini è ai limiti dell'imbarazzo (1,23), meno la qualità del gioco. Poi c'è anche la sfortuna, nel senso che Icardi ha colto il quarto legno nelle ultime tre gare. La Roma è appena convalescente, ma intanto ha tenuto dietro la Lazio restando in piedi nella giornata più difficile. Dal 30 novembre ha vinto solo 4 volte e sempre in trasferta. Purtroppo per i giallorossi alla ripresa c'è Roma-Napoli all'Olimpico...

Le scuse che si devono a Ferrero

Veloce ma doverosa autocritica di chi (non da solo) riteneva che Ferraro avesse indebolito la Sampdoria nel mercato di gennaio cedendo Gabbiadini e imbarcando Eto'o e Muriel, uno ai limiti della pensione e l'altro infortunato. Dopo aver ballato parecchio Mihajlovic ha ricostruito la squadra e adesso ogni sogno è possibile, anche quello della Champions. Vincere partite che si potevano perdere, come quella contro l'Inter, è un segnale importante. A specchio stupisce il mezzo passo falso della Fiorentina a Udine: campo difficile, però i viola hanno sofferto tantissimo al di là del doppio colpo di Gomez. Salah in panchina per 69' potrebbe diventare occasione di rimpianto e tema di discussione: perché i tecnici italiani continuano a fare turn over in gare che sono decisive per l'esito della stagione?

Il miglior Tevez al momento giusto

Nel dominio della Juventus c'è molto del lavoro di Massimiliano Allegri ed è giusto che il tecnico si tolga anche qualche sassolino dalla scarpa, come il riferimento alla possibilità di stare seduti con 10 euro nel ristorante da 100 (vero Conte?). Però non si può non sottolineare il peso specifico di Carlos Tevez, che si è caricato la squadra sulle spalle, gioca, segna e si impegna con grande umiltà: il prototipo dell'attaccante perfetto che raramente si era ammirato con tale continuità nelle precedenti tappe della sua carriera. Il giocatore col carattere indomabile e di difficile gestione è un ricordo lontano, insomma, mentre i suoi numeri cominciano ad assumere una valenza assoluta: 16 gol in campionato e 24 stagionali, uno in più di Higuain. L'anno scorso furono 19 in serie A e 21 totali. Anche in Europa l'Apache fa la differenza e il bello è che i gol non sono tutto...

La carica dei 19.000 di San Siro

Il borderò ufficiale del Milan ha detto che contro il Cagliari erano presenti 30.748 spettatori. Secondo i dati della Questura non più di 19mila hanno varcato i tornelli e una buona percentuale su invito della società che ha subito una delle forme meno rumorose (ma più clamorose) di contestazione. Lo sciopero del tifo segna un'escalation nel rapporto tra il mondo rossonero, club, allenatore e squadra. Poi è arrivata la vittoria made in France e la serata è diventata bella, anche se allo stesso tempo è scattata la corsa a rivendicare i pochi meriti disponibili nella stagione. Quello dell'ingaggio di Menez è indiscutibile e per capire chi l'ha voluto basta ricordarsi l'immagine estiva rimbalzata dalle spiagge della Spagna: Menez corteggiato da Galliani e Inzaghi. Quelli scaricati oggi dalla parte calda della tifoseria.

Le immagini della notte di San Siro per Milan-Cagliari

I record di Lamanna e Mchedlidze

Nel capitolo curiosità di questa 28° giornata mettiamo due primati che vengono dalla provincia felice del nostro calcio. Il primo lo ha segnato Lamanna, portiere para rigori che per la seconda volta in stagione è uscito dalla panchina e ha intercettato un penalty: dopo Ljajic è stata la volta di Tevez. L'altro primato è quello di Mchedlidze, attaccante dell'Empoli, che è entrato in campo e ha fatto gol. Quanto ci ha messo? 13 secondi e 20 centesimi dal momento in cui ha messo piede sul terreno di gioco e soli 3"72 dopo la ripresa delle ostilità. Più veloce di così si muore e piace pensare che sia uno dei millanta schemi su palle inattive del professor Sarri. Che, sia chiaro, non arriva a tanto ma è a un passo dall'impresa di salvare l'Empoli, ha spedito Valdifiori in nazionale e potrebbe portarselo dietro in una grande che abbia voglia di investire sul suo calcio. Anche se è di sinistra, voterebbe Landini e preferisce la tuta a giacca e cravatta in panchina...

L'abiura di Conte e la nazionale degli italo

Presentandosi ad agosto, Antonio Conte aveva spiegato che la nazionale sarebbe stata non un premio estemporaneo ma qualcosa da guadagnarsi con la costanza delle prestazioni. Niente porte girevoli, insomma, come gli ultimi ct ci avevano abituato. Meno di un anno dopo il nostro selezionatore ha cambiato idea, ma non è colpa sua bensì di un campionato che nelle big lascia pochissimo spazio ai giocatori italiani. La chiamata di Valdifiori è la conferma che gli occhi sono puntati su tutti, quelle di Eder e Vazquez il segnale che abbiamo disperato bisogno di chiunque possa indossare l'azzurro. Una scelta che non piace a molti, ed è comprensibile, ma che va capita perché non è colpa di Conte se l'attacco è scarso di qualità come non accadeva da tempo. Qualche dubbio, semmai, viene scorrendo la lista dei 26 chiamati: perché Cerci? Da segnalare le perplessità (eufemismo) della Juventus per la chiamata di Barzagli. Conte allenatore bianconero si sarebbe infuriato, adesso ragiona diversamente. Saranno 9 giorni di sospetti, polemiche e occhi puntati sui suoi allenamenti a Coverciano.

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Giovanni Capuano