Ecco perché (non) resta Stramaccioni
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Ecco perché (non) resta Stramaccioni

Analisi della situazione in casa Inter dopo la conclusione della più deludente stagione dell'era Moratti

Il da poco scomparso Catalano, a modo suo, avrebbe detto questo: "E' meglio avere un allenatore, bravo, di esperienza, vincente e fortunato, che uno scarso, alle prime armi, che perde sempre e porta rogna".

Lapalissiano, fino all'ironia. Ma all'Inter a quanto pare un concetto tanto semplice fa fatica a diventare realtà. Ricapitoliamo... La squadra nerazzurra ha chiuso ieri la stagione al 9° posto dietro non solo alle grandi ma anche (con tutto il rispetto) a squadre dal budget e dal blasone meno altisonante (Catania e Udinese). 16 sconfitte totali, 57 reti subite, un infortunio a partita, un mercato pessimo, i tifosi che hanno esaurito la pazienza. Un disastro.

Andrea Stramaccioni da mesi va ripetendo la stessa cantilena: "ci sono stati troppi infortuni, è una stagione sfortunata, non potete giudicarmi..." Una difesa che il presidente, Massimo Moratti, ha sempre fatto sua, giusitificando come mai visto prima il "suo" allenatore (ricordatevi quel "suo" tra virgolette, ci ritorneremo più tardi).

Si, perché Gasperini e Benitez, tanto per fare deu nomi recenti, sono stati silurati per molto, ma davvero molto meno. Gasperini perché aveva osato insistere sulla difesa a 3. Un'autentica eresia, che per Stramaccioni è stata depenalizzata, fino a farla diventare schema ideale. Oppure Benitez, colpevole di aver chiesto 5 acquisti per gennaio, e che ha appena sollevato il suo ennesimo trofeo europeo con il Chelseae che potrebbe allenare il Napoli la prossima stagione. Una richiesta folle per la dirigenza nerazzurra che mise Leonardo al quale comprò (guarda caso) tre settimane dopo proprio 5 giocatori.

Perché? Perché agli altri il bastone e a Stramaccioni la carota? La spiegazione, a sentire le voci che girano nei corridoi del mondo del pallone, è una sola. Perché Benitez e Gasperini non sono stati scelti da Moratti (si dice che siano stati indicati da Marco Branca), mentre Stramaccioni si, è il "suo" allenatore..

Va aggiunto che il patron nerazzurro forse dopo aver cambiato troppo vuole dare continuità. Un nobile gesto. Ma non si può fare a meno di osservare quanto detto ieri da Mazzarri nel post partita: "Il mio ciclo a Napoli è finito. Adesso non so cosa farò. Potrei valutare alcune proposte, programmi, vedo che sensazioni brividi e stimoli mi danno. Altrimenti potrei stare fermo qualche mese".

Se non è un invito, o un'autocandidatura poco ci manca.

Catalano la pensa così: "E' meglio avere un allenatore, bravo, di esperienza, vincente e fortunato, che uno scarso, alle prime armi, che perde sempre e porta rogna".

La palla a Moratti, ed al suo orgoglio.

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Redazione