Lettera aperta ai tifosi dell'Inter
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Lettera aperta ai tifosi dell'Inter

Cosa potrebbe scrivere il presidente Thohir ai nerazzurri dopo l'approvazione del bilancio in rosso per 103 milioni? Noi l'abbiamo immaginata così...

Cari tifosi interisti,

eccoci qui, un anno dopo il mio sbarco a Milano, a tirare le somme su cosa è l'Inter oggi e cosa speriamo e vogliamo tutti diventi in futuro. Meglio, torni ad essere. Perché non c'è nessuno - né io né voi - che non si auguri di restituirsi un domani all'altezza di ieri e di tornare un giorno a Madrid per giocarsi una finale di Champions. Sarà possibile? Io ci credo. Quando? Non lo so, e dipende anche da voi. Sarebbe facile per me oggi, il giorno dopo aver approvato i conti di un club che economicamente è sull'orlo del baratro, far finta di nulla e raccontare che si può crescere in fretta, saltando alcuni passi di un percorso che, invece, sarà lungo e difficile.

Mi piacerebbe parlare di sogni, dare la colpa all'allenatore, promettere che a gennaio compreremo campioni e tutto il resto. Mi piacerebbe, insomma, fare come è sempre stato fatto e come chi mi ha preceduto ancora fa, illudendo voi e provando a fingere che la situazione di oggi sia rimediabile con un colpo di bacchetta magica. O staccando l'ennesimo assegno a fondo perduto. Non è così. Non può più essere così e non solo perché la nostra Inter ha perso, dopo il Triplete, quasi 400 milioni di euro senza produrre uno straccio di progetto a lungo termine. Non può essere così perché siamo arrivati al punto di non ritorno e l'unica soluzione sensata, da innamorati dell'Inter, è fare un passo indietro. Non uno avanti.

Volete vincere? Anch'io. E allora vi propongo un patto d'onore tra interisti. Lasciate perdere le lusinghe di chi vi dice che, cambiando allenatore, tutto si risolverebbe. Ignorate il pessimismo dei tifosi da salotto, quelli che a Madrid hanno fatto carte false per venire, ma di solito preferiscono il divano e la tv a San Siro. Facciamo un patto. Voi ci sostenete per i prossimi due-tre anni a scatola chiusa e io vi giuro che nulla andrà perso. Non un centesimo di euro in società, non una goccia di sudore in campo. Perché quest'anno state disertando San Siro? Perché non vi abbonate costringendomi a tenere aperta la campagna con sconti sempre maggiori? Non capite che, così facendo, rischiate solo di vanificare gli sforzi di marketing, taglio costi e commerciali che facciamo?

Vi propongo un patto. Voi correte ad abbonarvi, venite a San Siro, prendete quello che vi possiamo dare. E' poco? E' quello che c'è adesso. Senza bugie. Vi propongo di vivere San Siro come una specie di azionariato popolare, di capire che la sfida oggi è rimettersi in piedi e non correre come un tempo. Altri vi dicono il contrario? Guardate i conti. Abbiamo una montagna da scalare, ma farlo senza di voi (e senza il vostro appoggio finanziario) è impossibile. Facciamo questo patto e vi giuro che l'Inter tornerà grande. E quando saremo di nuovo a Madrid, voi avrete un posto in prima fila e potrete dire "Questa è la mia squadra". Gli altri, quelli dal fischio facile e che inseguono i fantasmi del passato, li lasceremo a casa. A guardarci davanti alla tv.

Attenzione: questa lettera NON è stata veramente scritta dal presidente Thohir. Anche se il n°1 dell'Inter potrebbe facilmente annuire soddisfatto all'interprete che avesse la compiacenza di leggergliela in inglese.

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Giovanni Capuano