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Juve, vittoria senza fine della crisi (ma può essere la svolta)

Nel derby contro il Torino ancora segnali preoccupanti dalla squadra di Allegri. Però il carattere è tornato quello di un tempo...

A volte basta poco per rovesciare il mondo. Basta un tocco sotto porta come quello di Cuadrado che ha regalato alla Juventus la vittoria nel derby all'ultimo assalto, cancellando titoli e articoli sulla crisi senza fine della Vecchia Signora e facendole scoprire, invece, il gusto di aver recuperato due punti dalla vetta della classifica. Le distanze dal vertice restano elevate (9 punti), ma la sensazione psicologica è del pericolo scampato e del rilancio. Benzina per il morale di una squadra che non ha ancora trovato continuità.

Contro l'Empoli dovrà essere cancellato l'altro tabù di questa stagione sballata: mai la Juventus ha vinto due partite di fila. Che si tratti di un filotto (come dice Allegri) o di un filottino (come sostiene Buffon) poco conta perché potrebbe consentire di arrivare alla sosta avendo messo nel cassetto discorsi pericolosi sulla continuità tecnica e potendo provare a immaginare una rimonta. Difficile, forse impossibile, ma sufficiente per tenere acceso il motore nel resto della stagione.

Il fatto che Buffon sia stato il migliore dei suoi indica con chiarezza come i problemi non siano stati superati. La Juventus del derby è stata tremendamente uguale a se stessa: propositiva e cattiva all'inizio, mai feroce - e infatti non ha chiuso la partita - per poi rischiare oltre il dovuto dopo aver incassato il pareggio di Bovo. Il Capitano l'ha tenuta in vita negabndo a Glik e Quagliarella la soddisfazione del raddoppio, però i segnali non devono essere sottovalutati.

Anche l'aver preso gol al primo tiro in porta degli avversari per la sesta volta in questo campionato non può essere un alibi. C'è un pizzico di sfortuna in tutto questo, ma quando le stagioni vanno così è anche perché i difetti sono evidenti. Lo stesso vale per l'infortunio che ha messo ko Khedira dopo pochi minuti e che è il 19° (15° muscolare) dall'inizio della preparazione. Dato su cui si deve riflettere e, se possibile, intervenire appena possibile.

Poi ci sono le buone notizie e quella più grande è che Allegri ha ancora pienamente in mano squadra e destino. Contro il Torino ha scelto di giocarsela a modo suo sparigliando le carte, inserendo Hernanes trequartista  e disegnando una Juve identica a quella che aveva in mente in estate quando chiedeva un '10' di qualità mondiale. L'infortunio di Khedira gli ha rovinato i piani, ma nel finale ci ha messo ancora del suo inserendo Alex Sandro al posto di un infuriato (e spento) Morata. Mossa folle? No. Mossa vincente. L'assist a Cuadrado l'ha fornito proprio il brasiliano allargando la difesa del Torino.

Non basta per conseiderare chiuso il periodo di osservazione di Max. Le critiche della società sono ancora tutte lì e servirà la continuità di successi per poter archiviare definitivamente la parola crisi. Intanto, però, la classifica ha preso un'altra faccia e se la Juve saprà vincere in Germania potrebbe anche considerare raggiunto il primo obiettivo stagionale, ovvero la qualificazione alla seconda fase della Champions. Altra benzina nel serbatoio dell'autostima.

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Giovanni Capuano