Tevez Gervinho
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Juventus e Roma: ecco perché faranno bene in Champions League

Due vittorie, 7 gol fatti e uno solo subito: ottimo debutto delle italiane. Che sembrano costruite apposta per correre in Europa...

Alzi la mano chi l'avrebbe detto o anche solo pensato. Alzi la mano chi era convinto che Juventus e Roma, le due italiane di Champions, potessero uscire con una promozione piena dal primo incrocio europeo, tanto da far stropicciare gli occhi a molti che adesso sono pronti a giurare che Allegri e Garcia hanno in mano un gruppo che può garantire soddisfazioni e vittorie. Non è solo questione di risultati, visto che in fondo i due debutti erano casalinghi e contro gli avversari più morbidi dei rispettivi gironi. Già dalla seconda giornata i test saranno di un livello più alto (la Juve a Madrid contro l'Atletico e la Roma a Manchester contro il City) e confermarsi non sarà semplice. No. Quello che consente un bilancio positivo è soprattutto il modo in cui le italiane hanno approcciato e vissuto i primi 90 minuti della stagione europea. Gioco, coraggio, velocità, ritmo e intensità: da quanto tempo non si vedeva alle nostre latitudini? Segno che anche noi siamo capaci di correre come fanno gli altri, almeno quando in campo scendono le migliori. Per fare una sintesi brutale, la Roma noiosa di Empoli è stata solo l'antipasto; quella spumeggiante che ha travolto il Cska non ne era nemmeno lontana parente.

JUVENTUS, LA MANO DI ALLEGRI - Troppo presto per giudicare, però la Juventus che ha battuto il Malmoe ha mostrato segni di netto miglioramento rispetto a quella che, sotto la gestione Conte, aveva balbettato in tutti gli esordi europei. Gli svedesi erano l'avversario migliore possibile (numero 139 del ranking Uefa non a caso), ma i danesi del Copenaghen e del Nordsjaelland su cui in passato erano andati a sbattere i bianconeri non è che fossero il Real Madrid. Allegri può sorridere perché la sua squadra ha vinto (e al debutto non succedeva dal 2008) e ha mostrato un carattere e un livello d'attenzione che ha permesso di incassare un primo tempo più faticoso alzando il ritmo nella ripresa fino ad asfissiare gli svedesi. La parata di Buffon su Eriksson può essere considerata lo 'sliding door' della serata. La doppietta di Tevez, invece, promette di essere l'annuncio di qualcosa di bellissimo. Inutile nascondersi dietro i tatticismi e le frasi fatte, secondo cui l'Apache era utile anche da suggeritore e leader non segnante: in Champions decisono i campioni e l'argentino deve essere il valore aggiunto della Juventus. Il digiuno non era più sopportabile e ora che si è interrotto Tevez può essere il vero trascinatore della Juventus.

LE ALI DELLA ROMA - La squadra di Garcia, invece, farà bene a conservare gelosamente le immagini della notte del 5-1 al Cska Mosca. La difesa dei russi - a tratti imbarazzante - ha siutato molto, però il progetto tattico è chiarissimo e due ali come Gervinho e Iturbe possono schierarle poche squadre anche in Europa. La Roma gioca un calcio bellissimo, veloce, essenziale e con almeno due interpreti in grado di aprire la partita in ogni momento con i loro strappi. La trasferta di Manchester diventa decisiva subito e il precedente del Napoli 2011-2012 indica la strada. Allora Mazzarri mandò avanti il Napoli con coraggio in un girone della morte e ne uscì vincitore. Oggi Garcia può ripetersi e molto passa dai 90 minuti contro il City che, al contrario, ha già le spalle al muro. In più Sabatini ha consegnato una rosa molto profonda e di talento: Keita, il meno reclamizzato degli acquisti, si sta dimostrando per quello che è, uno che ha vinto due Champions con il Barcellona non per caso e Manolas sembrava a Roma da un secolo e, invece, è lì solo da tre settimane. Miracoli che fanno sperare...

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Giovanni Capuano