Ecco perchè Llorente lascerà la Juventus
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Ecco perchè Llorente lascerà la Juventus

Antonio Conte non lo ha mai richiesto e fatica ad inserirlo nei suoi schemi. Nell'anno del mondiale lo spagnolo vuole però giocare...

"A Llorente ho preferito Giovinco e Quagliarella. Attaccanti svelti e rapidi, più portati per un tipo di partita come quella di Copenhagen". Anche l'ultimo impegno della Juventus ha avuto il sapore della bocciatura per Fernando Llorente, attaccante spagnolo arrivato in estate dall'Athletic Bilbao e mai realmente apprezzato da Antonio Conte (solo una presenza di pochi minuti in A il suo bottino di gare ufficiali). L'1-1 n Danimarca fa iniziare il girone di coppa con una delusione e il caso dello spagnolo continua a far discutere.

Un investimento complessivo da 14 milioni di euro per un calciatore classe 1985 che non ha ancora preso le misure del campionato italiano. "Il mister mi schiera come attaccante in un 3-5-2, sto cercando di migliorare i movimenti e l’affinità con la squadra. Un po’ alla volta andrà meglio, ora faccio cose che prima non avevo mai fatto".

Nato a Pamplona e cresciuto nel Funes è arrivato nel 1996 nelle giovanili dell'Athletic Bilbao. Già a 11 anni aveva un fisico esplosivo e ideale per il ruolo di punta. Nel 2005 fa il suo esordio in prima squadra e inizia a scrivere la storia del club basco: in otto anni segna 85 reti in 262 presenze togliendo il posto da titolare in nazionale a Fernando Torres che se lo riprenderà nel 2010 in occasione della vittoria iridata. Con le furie rosse 22 presenze e 7 gol ma dopo la convocazione all'Europeo 2012 (dove non è mai stato schierato) il suo ruolo in nazionale si è complicato. Colpa anche del braccio di ferro contrattuale con il suo club, il Bilbao, che lo ha portato a firmare un accordo a parametro zero con la Juventus lo scorso gennaio. A Torino è stato accolto da top player: maglia numero 14 per realiazzare "il sogno di essere in bianconero". 

In estate il minutaggio dello spagnolo aveva fatto ben sperare. Conte lo aveva utilizzato fin da subito al centro dell'attacco, movimenti nuovi per un giocatore abituato ad essere l'unico riferimento offensivo. Un lavoro non facile per chi nella Liga ha costruito la sua carriera giocando un calcio completamente diverso. Questo probabilmente Antonio Conte lo sapeva dall'inizio: il nazionale spagnolo non è adatto al suo gioco. Conte non avrebbe mai acquistato una punta come Llorente, preferendo sicuramente la conferma di Alessandro Matri. El Rey Leòn è un calciatore abile nel gioco aereo ma che necessita di essere riferimento al centro del reparto dovendo così rinunciare a quella mobilità che il tecnico reputa indispensabile per i suoi attaccanti. La Juventus e Marotta hanno però fiutato la possibilità di una forte plusvalenza per un pezzo pregiato del mercato europeo che fino ad un anno fa aveva valutazioni oltre i 35 milioni di euro

Dalle amichevoli estive si è passato poi agli impegni veri e propri e la panchina è diventata sempre più frequente. A Genova contro la Sampdoria è entrato nei minuti finali (prima e ultima partita giocata), una situazione da leccarsi le dita se si pensa alle partite con Inter e Copenhagen: nessun minuto in campo nonostante un lungo riscaldamento. Nei giorni scorsi il tecnico aveva provato a gettare acqua sul fuoco: "Sta recuperando la forma e io lo metterò in campo quando sarà in grado di darci una mano. Non posso schierarlo tanto per, solo per accontentare la stampa". Tutti sanno però come la situazione sia ben più complessa, un ritardo che non può essere ricondotto solamente ad una scelta tecnica. La storia ricorda da vicino quella di un altro attaccante epurato dall'ex centrocampista bianconero, Vincenzo Iaquinta. L'ex punta dell'Udinese era stata prima accantonata in panchina per poi venire via via dimenticata e lasciata fuori rosa. "Conte non mi ha mai dato la possibilità di esprimermi" disse dopo la stagione a Cesena.

Per questi motivi a gennaio l'avventura di Llorente in bianconero potrebbe già concludersi. L'attaccante ha molto mercato sia in Liga che Premier League ma in prima fila resta sempre il Barcellona che potrebbe ottenerlo in prestito per sei mesi con un diritto di riscatto fissato intorno ai 20 milioni di euro. Una cessione che aprirebbe la pista per l'arrivo di Giampaolo Pazzini in bianconero, un giocatore al quale Conte potrebbe chiedere un intervento dalla panchina in un ruolo simile a quello che fu di Matri. Llorente sa di essere nell'anno del mondiale e non ha intenzione di perdere la possibilità di partire per il Brasile con i campioni del mondo in carica: quel che è certo è che se sarà divorzio il mister bianconero se ne farà sicuramente una ragione.

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Matteo Politanò