Juve: quando la dignità va oltre le stelle
Foto Daniele Badolato - LaPresse
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Juve: quando la dignità va oltre le stelle

Nessuna stella sulle nuove maglie: così la società bianconera sfida la Federazione

Forse qualcuno dovrebbe ricordare ad Allegri che alla Juve non ci sono più i Cobolli Gigli, i Blanc e i Secco, ma c’è un presidente, un presidente vero, uno che ha a cuore le sorti della propria società (com’è giusto che sia). E provare magari a spiegargli che di questo passo finirà per perdere la faccia oltre che gli scudetti.

E insomma, dai, quella dei 31 scudetti della Juve (i 30 in serie A più quello della B) il cittì del Milan se la poteva anche risparmiare. Ma tant’è, visto che è uomo di spirito accetterà sportivamente la sontuosa replica di Andrea Agnelli: “L'unica cosa che posso dire ad Allegri è che se la Juve ha trentuno scudetti il Milan ha due stelle”.

Ironia a parte, oggi è una giornata importante per il popolo bianconero. Importante perché la Juventus ha sancito una volta per tutte la sua posizione in merito alla vexata quaestio delle stelle. Che non saranno tre, quindi, e nemmeno due, semplicemente non ci saranno.

Proprio così, la Juventus 2012-2013 giocherà senza stelle sul petto. Quella decisione a detta di molti (noi compresi) un po’ cerchiobottista di effigiare le nuove casacche con la toppa 30 sul campo oggi assume un valore completamente diverso. Rinunciare alle stelle in toto, significa una cosa sola: che la società non si riconosce nei conteggi della Figc. Che sta alle regole ma non si piega alle stesse.

Perché fino a quando qualcuno non dimostrerà che una sola delle 68 partite giocate dal team bianconero nel biennio 2004-2006 è stata taroccata gli scudetti saranno 30, punto e basta . "Noi mettendo in fila tutti gli scudetti ne contiamo 30. La federazione, invece, ne salta due e secondo lei sono 28. Non ci troviamo d’accordo. Così abbiamo deciso di togliere le due stelle sopra il logo: non riconosciamo l’aritmetica della federazione", ha ribadito il presidentissimo bianconero.

Le stelle interessano poco, quindi, e anche l’aritmetica, a dire il vero. Agnelli ha capito che la battaglia, quella vera, non va combattuta a suon di toppe e stellette, me presso gli organi competenti. Se qualcuno l’avesse dimenticato, c’è un ricorso depositato al TAR del Lazio contro la Figc con una richiesta danni per oltre 443 milioni di euro. A tanto ammontano i danni di una giustizia sommaria che in quella grande farsa denominata Calciopoli ha tolto al club bianconero due scudetti in cambio di una retrocessione in serie B.

“Noi abbiamo rispettato le sentenze, poi sono emersi fatti nuovi ed infine s’è deciso di non decidere”. A quel punto sono partite azioni legali da parte nostra per la tutela e la dignità della società che rappresento sia come presidente che come juventino”.

Una quesitone di dignità, quindi, e di giustizia (sportiva e ordinaria). Tutto il resto è fuffa, roba da chiacchiere da bar dello sport, da anti-juventini rosiconi e comici improvvisati. Toscani e non.

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Laterza Stella

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