Giannino, la fine di un'epoca
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Giannino, la fine di un'epoca

Il noto ristorante milanese, tappa quasi obbligata dell'ad rossonero Galliani in occasione delle trattative più importanti, finisce in pegno per debiti al Credito Valtellino

La fine di un'epoca, quella dei teatrini milanisti di mercato da Giannino. Lo storico ristorante milanese era diventato l'alcova del club rossonero negli ultimi anni, dove condurre e celebrare trattative e colpi di calciomercato. Misteriose "soffiate" giungevano ogni sera ai cronisti per informarli della presenza di quel dirigente piuttosto che di un procuratore insieme all'amministratore delegato del Diavolo Adriano Galliani. Proprio l'ex presidente della Lega Calcio era partner, più o meno ufficiale, del locale di Lorenzo Tonetti. Magari il nome di quest'ultimo non dirà molto ai più, ma in ogni occasione ufficiale riguardante il Milan nonché in tribuna allo stadio compariva sempre al fianco dell'ad. Insieme a loro Galliani Jr e Giuseppe Riso, l'esempio di come Giannino abbia rappresentato lo snodo del mondo Milan: passato da concierge ad agente Fifa, inseparabile con Galliani e presenza costante in tutti gli affari-top degli ultimi anni con la sola eccezione di quando sulla scena arrivava Mino Raiola.

Negli Anni Duemila, Giannino era stato rilanciato da Joseph Ghapios (attuale gestore e proprietario dell'Antica Osteria Cavallini) e da Kakha Kaladze. L'avvento in toto di Tonetti risale a tre anni fa e il boom mediatico dovuto alla presenza di cosiddetti Vip aveva generato una commistione con locali come lo Shatush a Courmayeur. Anche a Milano, proprio al fianco di Giannino, un anno fa fu aperta un succursale del disco-resteraunt valdostano: tutto ciò avrebbe dovuto creare un brand di successo ed invece le perdite sono state notevoli. A nulla è valsa la partnership con la discoteca Byblos (della quale Tonetti detiene il 24% delle quote) e i tanti aedi mediatici ad esaltare le doti e la nomea di un ristorante, nel quale in cambio banchettavano gratis prestandosi anche all'elaborazione di eventi ufficiali. In contemporanea al crepuscolo dell'avventura milanista di Adriano Galliani si materializza così anche la notizia della cessione in pegno del 100% di Giannino al Credito Valtellino. Un pegno a fronte di 650mila euro di finanziamento (mutuo chirografario) per supportare - come emerso dalla pratica istruita circa un anno fa - le esigenze di liquidità nella gestione ordinaria del locale.ì

Atto dovuto per limitare le perdite ammontanti a oltre il mezzo milione di euro per l'ultimo esercizio. Sembrano lontani i fasti delle notti di gala con le prestazioni - le ultime in ordine di tempo - di Balotelli e Kakà dinanzi alla folla festante in zona Repubblica. Il clichè abitudinario, infatti, prevedeva che i vari procuratori insieme ai loro assistiti, freschi di contratto, presenziassero per la loro prima cena nel locale, divenuto una vera e propria prosecuzione della sede ufficiale di via Turati. Il trasloco della sede al Portello, l'ipoteca di Giannino e l'addio di Galliani: in casa Milan rappresentano davvero la fine di un'epoca e di un modus operandi.

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Nicolò Schira

Esperto di mercato TuttoLegaPro.com. ViceDirettore TuttoB.com. Reporter di Calciomercato su Panorama.it. Nel 2013 Sportitalia

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