Festa Sampdoria, batte il Varese e torna in Serie A
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Festa Sampdoria, batte il Varese e torna in Serie A

La squadra di Iachini vince la finale e torna in massima serie. Gianluca Pagliuca racconta la cavalcata dei blucerchiati

Il sogno è diventato realtà. Dopo un solo anno dalla retrocessione la Sampdoria torna in serie A vincendo la finale dei playoff promozione contro il Varese. Un miracolo firmato Beppe Iachini, tecnico ascolano arrivato a novembre, capace di dar forza ad un gruppo che aveva perso fiducia nei suoi mezzi. "Finale esaltante, tifosi splendidi, la serie A ritrova una grande squadra". La giornata della festa blucerchiata raccontata da Gianluca Pagliuca, portiere negli anni d'oro della Sampdoria di Paolo Mantovani.

Un epilogo da sogno per una stagione partita male. La Sampdoria aveva iniziato l'anno con Gianluca Atzori, allenatore scelto dal nuovo direttore sportivo Pasquale Sensibile per gestire una rosa "difficilmente migliorabile". La Samp però fatica ad ingranare, il complesso di giocare in casa produce tanti pareggi e poche gioie. In occasione della sconfitta a Marassi con il Vicenza la società cambia, fuori Atzori dentro Iachini. "Il punto più basso è stato però  la partita persa a Pescara. La squadra era a più di dieci punti dai playoff e in tanti parlavano addirittura di serie C. Si diceva che la Samp non aveva capito il ritmo della B, che non era in grado di reagire, che rischiava un nuovo crollo. In questa occasione si è vista la mano della proprietà, la serietà di una società che nel momento più difficile è riuscita a riorganizzarsi." L'ex allenatore di Brescia e Chievo si presenta con una carica di grinta e determinazione che scuote l'ambiente. Lui, odiato dai rivali cittadini del Genoa per un passato fatto di dispetti sul campo e fuori, ammette ai tifosi di sognare il derby in serie A. "Sicuramente grande merito di questa promozione va a lui. E' stato capace di caricare il gruppo, organizzare la squadra donandole un'identità che mancava da troppo. Adesso si torna in serie A e sono sicuro che la Samp avrà un progetto ambizioso per giocarsela nella parte media della classifica".

La rivoluzione di gennaio non si è limitata però al solo Iachini. Cambia radicalmente anche la struttura della squadra: via lo storico capitano Angelo Palombo, dentro giocatori esperti e di qualità come Eder, Munari, Renan e Pellè. La Sampdoria cambia pelle e nel girone di ritorno ingrana la quinta marcia: Marassi non fa più paura e i blucerchiati tornano a vincere ovunque. I due posti per la promozione diretta sono ormai troppo lontani ma la squadra corre e conquista il sesto posto, l'ultimo che permette l'accesso ai playoff. Un quadrangolare che mette a dura prova le coronarie del pubblico blucechiato contro le formazioni rivelazione di questa stagione cadetta: Verona, Varese e Sassuolo. La Sampdoria supera 2-1 il Sassuolo in casa, soffre nella gara di ritorno a Modena e conquista la finale contro il Varese di Maran. L'andata di Marassi è degna di un film pulp, il risultato finale è 3-2 per gli uomini di Iachini. Ieri il popolo blucerchiato si è stretto intorno alla squadra, non solo in trasferta a Varese ma anche grazie al maxi schermo che ha riunito a piazzale Kennedy migliaia di tifosi blucerchiati. 90 minuti di paura, ansia e voglia di liberarsi. 90 minuti di tensione fino al gol di Nicola Pozzi, il ventesimo in stagione, che regala la serie A. Il resto è festa, tripudio di bandiere e sorrisi, voglia di cantare e dimenticare un anno maledetto. "E' stata una cavalcata esaltante. Ieri ho visto la partita e ho sofferto fino all'ultimo. Se penso al colpo di testa di Plasmati e al successivo gol di Pozzi... E' stata una serata unica, degno finale di una stagione dove la società ha saputo mettersi in gioco e fare scelte importanti" spiega Pagliuca.

Genova dura tutta la notte, coinvolge strade, piazze e fa ballare sulle note di Rino Gaetano. "Il cielo è sempre più blu, cerchiato di blu", il ritornello di una festa che si infiamma ulteriormente quando il pullman della squadra arriva a piazzale Kennedy in mezzo ai tifosi. I giocatori lanciano cori, l'ovazione è per mister Iachini. Una risposta importante per una tifoseria che, nonostante la crescente disaffezione per il calcio, ha portato allo stadio una media di oltre ventimila persone a partita. "La serie A ritrova una società blasonata e una piazza importante. Il pubblico della Sampdoria lo conosco bene, è stato sempre vicino alla squadra e nel momento importante della stagione ha dato la marcia in più per centrare l'obbiettivo e trasformare il sogno in realtà."

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Matteo Politanò