Parma, deserta anche l'ultima asta: ecco cosa accade adesso
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Parma, deserta anche l'ultima asta: ecco cosa accade adesso

Nessuna offerta per rilevare il club che rischia la serie D, ma i giochi si apriranno dopo l'asta supplemtare?

Niente offerte, anche la quinta e ultima asta per il Parma Fc è andata deserta deludendo le attese dei curatori fallimentari e dei tifosi che attendono una svolta nella vicenda del club appena retrocesso in serie B e a forte rischio di dover ripartire dai Dilettanti. Il termine era fissato per le ore 12 del 28 maggio 2015 e nessuno si è presentato per depositare una proposta almeno pari alla base d'asta da 6,3 milioni di euro, prezzo fissato in questa fase per vendere il club emiliano, gli asset rimanenti e anche i debiti sportivi, lo scoglio maggiore da superare per riuscire a iscrivere la squadra alla prossima serie B senza perdere il titolo sportivo. Ora tutto torna nelle mani di Pietro Rogato, giudice delegato dal Tribunale per gestire le operazioni di vendita della società e provare a far rientrare i creditori dei propri soldi.

Cosa accadrà? Il prossimo 9 giugno ci sarà un'asta supplementare con base ribassata del 25% rispetto all'ultima quotazione. Ma soprattutto la strada più semplice da percorrere è che il Tribunale autorizzi i curatori fallimentari Angelo Anedda e Alberto Guiotto a procedere con la fase delle trattative private nella quale potrebbe realmente emergere la volontà di potenziali investitori. Una fase delicata e nella quale si giocheranno le ultime speranze del Parma. Il debito sportivo è stato abbattuto fino a circa 30 milioni di euro dopo la comunicazione da parte dei curatori che non verranno riconosciuti i crediti ai giocatori che non hanno mai indossato la maglia e che sono stati incentivati all'esodo e preso atto della decisione di alcuni ex di ridurre le proprie pretese. Tra gli ultimi anche Antonio Cassano, che vanta stipendi arretrati come tutti e una quota relativa ai diritti di immagine. Altre firme 'eccellenti' potrebbero arrivare nelle prossime ore.

Chi vuole il Parma, insomma, ora ha davvero la strada libera. Il club non costerà quasi nulla mentre sul debito sportivo, vincolante per rispettare i parametri Figc e ottenere l'iscrizione alla categoria di competenza, il lavoro dei curatori proseguirà ancora fino a metà giugno quando il destino della società sarà chiaro una volta per tutte.

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Giovanni Capuano