Esempio Chelsea, i razzisti di Parigi espulsi a vita dallo stadio
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Esempio Chelsea, i razzisti di Parigi espulsi a vita dallo stadio

L'indagine del club londinese iniziata grazie alla collaborazione dei tifosi. Identificate tre persone in attesa di giudizio

Mentre la città di Roma attende le scuse ufficiali del Feyenoord per lo scempio dei suoi hooligans in piazza di Spagna e Campo de' Fiori, il Chelsea dà esempio a tutto il mondo del calcio punendo i responsabili dei cori razzisti di martedì scorso a Parigi. Nelle ore precedenti Psg- Chelsea di Champions League alcuni tifosi blues erano stati ripresi mentre impedivano ad un uomo di colore l'ingresso sulla metro parigina con cori razzisti. Fin dalle prime ore dopo il match il Chelsea ha subito preso in mano la situazione, chiedendo aiuto sul sito ufficiale a chiunque avesse materiale per riconoscere i colpevoli.


Il Chelsea pronto a punire i tifosi razzisti sul treno di Parigi

Tre supporter sono stati identificati e in attesa di capirne o meno la colpevolezza i loro abbonamenti sono stati sospesi in vista della prossima partite del Chelsea contro il Burnley di sabato, un match presentato come "partita dell'uguaglianza". La società di Josè Mourinho ha fatto già sapere che se le colpe dei tre saranno confermate i colpevoli verranno espulsi a vita da Stamford Bridge. La decisione è stata comunicata con una nota sul sito web: "Il Chelsea Football Club ha sospeso tre persone provenienti da Stamford Bridge a seguito di indagini l'incidente sulla metropolitana di Parigi il Martedì sera. Siamo grati a tutti i tifosi del Chelsea che hanno fornito informazioni per il riconoscimento dei colpevoli".

Nel frattempo i guai per i responsabili potrebbero non finire con l'espulsione dallo stadio. Le autorità francesi stanno infatti collaborando con quelle inglesi pronte a formulare l'accusa di "violenza razziale sui mezzi di trasporto pubblico" con una possibile multa di 45 mila euro e fino a tre anni di reclusione. Il Chelsea ha anche inviato delle scuse ufficiali a Souleymane, l'uomo francese vittima dell'episodio, e Josè Mourinho ha detto la sua: "Mi vergogno profondamente per quello che è successo ma continuo ad essere orgoglioso del mio ruolo di allenatore del Chelsea perché so cosa rappresenta questo club". 

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Matteo Politanò