Mondonico e la malattia: coraggio Emiliano, batti il tumore
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Mondonico e la malattia: coraggio Emiliano, batti il tumore

Calcio in apprensione per l'ex tecnico di Torino, Cremonese e Atalanta (tra le altre) alle prese con la ricaduta dopo 5 anni

Emiliano Mondonico sta combattendo ancora contro la malattia già sconfitta nel 2011. Il tumore allo stomaco è tornato, ma l'ex tecnico di Torino e Atalanta (fra le tante) ha deciso di lottare e di non darla vinta alla "bestia", il modo in cui ha ribattezzato la patologia che già cinque anni fa rischiava di portarselo via. Ad annunciare la ricaduta è stato lo stesso Mondonico nel giorno del suo settantesimo compleanno.

Da qualche settimana le sue condizioni erano note a chi lo frequenta abitualmente. "Possiamo sentirci in diretta?" "No grazie, facciamo tra un po'... Devo tornare in ospedale". Il Mondo è sempre stato così: diretto e sincero. Genuino. Come la vita che ha scelto di fare dopo essere rimasto fuori dal giro del calcio che conta.

"Le battaglie più difficili le sto combattendo per mettere al tappeto la brutta bestia che bussa alla mia porta" ha spiegato in un'intervista a Il Giornale nella quale ha deciso di rendere pubblica la ricaduta nella malattia: "Non mi arrendo. Tornare ad allenare? La malattia non mi permette di essere al cento per cento e se non sei al massimo non puoi buttarti nella mischia".

Dalla panchina alla vita, un uomo abituato a lottare

Anche perché Emiliano è sempre stato uno che ci ha messo il cuore nelle cose. Da giocatore, dotato di estro e dribbling che alla Cremonese avevano colpito anche gli osservatori del Torino, senza però mai riuscire a sfondare davvero, e da allenatore. La cosa che ha saputo fare meglio nel corso della sua lunghissima carriera. Ci ha messo il cuore sempre e anche il coraggio.

Lo stesso con cui entrò nella storia e nei cuori granata alzando al cielo, per proteste contro il fato e l'arbitraggio, una sedia ad Amsterdam - finale di Coppa Uefa 1991-1992 - il punto più alto della sua traiettoria da tecnico. O all'Atalanta per portare un gruppo di ragazzi alla semifinale di Coppa delle Coppe. Oppure alla Cremonese, all'inizio, quando giocava un calcio bello e all'avanguardia perdendo però quasi sempre.

Emiliano Mondonico è fatto così e ha lasciato ovunque un bel ricordo. Ecco perché la notizia della nuova malattia ha colpito il calcio italiano che pure dal 2012 non frequenta più attivamente. Però il Mondo è uno che lotta e non si arrende. 

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Giovanni Capuano