Derby di Milano, ecco la squadra dei rimpianti
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Derby di Milano, ecco la squadra dei rimpianti

Viaggiando con la memoria vengono alla mente i nomi dei protagonisti che non ci saranno: da Pirlo a Thiago Motta passando per Ibra ed Eto'o

Coutinho? El Sharaawy? Pato? I presunti protagonisti del derby di Milano vanno cercati con la fantasia. La realtà è però sotto gli occhi di tutti: il derby meneghino, che dall'inizio del secolo a oggi ha tenuto incollati alla televisione milioni di persone in tutto il mondo, perde fascino, tecnica e spettacolo. La fuga da Milano non riguarda solo i tifosi (previsto uno stadio vuoto come mai in una stracittadina al punto che il Milan ha anche lanciato un video appello) ma anche il talento. Dal 2000 a oggi i fuoriclasse che sono andati via dalle formazioni rosso-nero-azzurre raccolgono nomi che fanno sognare nei ricordi e ricalcano la pochezza tecnica nel paragone con il presente.

E' la formazione del derby che non ci sarà, la super squadra composta dai giocatori che hanno lasciato Milano lasciando chi più chi meno amaro in bocca. Il primo rimpianto arriva dalla porta con Julio Cesar, portiere brasiliano che ha lasciato l'Inter in lacrime con la colpa di avere un contratto troppo pesante per le casse del club. Al suo posto è arrivato Handanovic, che guadagna un terzo di Cesar ma che ancora non convince totalmente. In difesa inizia il magone per i tifosi del Milan: proprio al centro della super squadra da derby si collocherebbe infatti il motivo della frattura tra società e tifosi rossoneri. Si parla di Thiago Silva, il centrale (più forte al mondo) brasiliano che dopo aver inizialmente rifiutato il Paris Saint Germain in estate è stato convinto da Galliani e Berlusconi a sacrificarsi per la causa economica. Un giocatore che oltre all'interdizione era capace di far ripartire la squadra impostando il gioco come un regista di qualità. Senza di lui il Milan ha perso forza e blasone internazionale. Stesso discorso per Alessandro Nesta, insostituibile in una retroguardia e di certo non con giocatori come Acerbi e Bonera.

Nel reparto arretrato della formazione dei rimpianti potrebbe esserci spazio anche per Lucio mentre in mediana iniziano i dolori.Il solo nome di Maicon, le sue sgroppate sulla destra mancano già a molti, porta malinconia a tanti tifosi interisti mentre quello di Thiago Motta ricorda qualità a centrocampo durante la fase difensiva e un tasso tecnico che lo ha reso indispensabile anche in impostazione per tutti gli allenatori nerazzurri. Il derby di Milano ha perso un tassello fondamentale con l'addio di Andrea Pirlo, svenduto alla Juventus come giocatore finito e invece in grado di scrivere ancora la storia del calcio italiano come protagonista dello scudetto e dell'Europeo. Mancano anche i vari Gattuso, Van Bommel, Seedorf ma le lacrime scendono quando si arriva al reparto d'attacco. Nei giorni in cui si celebra il talento acerbo di El Sharaawy e Coutinho il pensiero va ai nomi che hanno reso il derby della Madonnina famoso nel mondo negli ultimi anni: Samuel Eto'o, Zlatan Ibrahimovic, Andriy Shevchenko, che ha finito la carriera ma resta il miglior cannoniere in un derby. Solo questi tre giocatori, i più rappresentativi dei derby moderni tra Milan e Inter, hanno messo a segno qualcosa come 883 reti in carriera. Prendendo i tre più prolifici del prossimo, Cassano, Milito e Pato, si arriva a meno della metà, 413.

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Matteo Politanò