Calcioscommesse: ora serve giustizia, anche sportiva
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Calcioscommesse: ora serve giustizia, anche sportiva

Dopo il nuovo scandalo di LegaPro e serie D arriva pure da Renzi l'invito a punire severamente i tesserati coinvolti. Inclusi quelli delle fallite combine

Passato il clamore mediatico degli arresti, ci si interroga su cosa faranno ora Federcalcio e giustizia sportiva. E c'è da farlo in fretta e senza reticenze. Ieri, commentando a caldo i fermi appena eseguiti, gli inquirenti di Catanzaro hanno messo nel mirino anche il palazzo del calcio, rimproverandolo per avere sottovalutato i campanelli d'allarme che arrivavano dai campi di periferia. E con malizia hanno fatto capire di augurarsi che da parte di Figc e giustizia sportiva ci sia questa volta un metro di valutazione assai più rigido di quello utilizzato in passato. Soprattutto alla luce delle molte oscurità denunciate.

Un metodo mafioso, con presidenti compiacenti
I magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro non hanno avuto esitazioni nell’affibbiare a diversi dirigenti e calciatori in attività l'aggravante del metodo mafioso, né hanno pesato particolarmente le parole. Nelle oltre 1400 pagine del decreto di fermo si parla di "reticoli di connivenze", di "sistema che non elabora gli anticorpi", di presidenti che a causa delle loro difficoltà economiche (o viceversa della loro avidità) appaiono ben felici di mettere se stessi e le loro squadre nelle mani della criminalità organizzata: non vittime ma complici, insomma.

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Il procuratore federale Stefano Palazzi ha subito preso contatto con gli investigatori calabresi, convocando già per oggi - mercoledì - un vertice a Roma con i suoi collaboratori più stretti e alcuni ispettori dell’ufficio indagini. Il primo passaggio sarà quello di prendere visione delle carte giudiziarie, studiarle a fondo e cominciare un lavoro che dovrà concludersi in tempi stretti. Possibilmente entro Ferragosto, per evitare che i prossimi campionati di LegaPro e serie D possano subire ritardi o variazioni dell’ultimo momento. Non sarà facile, perchè c’è tanta carne al fuoco e arrivare a delle conclusioni in poco più di sessanta giorni, richiederà un super lavoro.

Non solo quelle 28 partite (e quei tesserati)
Terminata la lettura delle carte, andrà incardinato in fretta l’impianto accusatorio che dal punto di vista sportivo non si presenta leggero: al di là dei profili penali, i coinvolgimenti di molti dei tesserati appaiono infatti evidenti. E per l’ordinamento federale costituiscono ipotesi di illecito anche le tentate combine, che sono molte di più delle 28 descritte nel documento. E pure l’ipotesi di responsabilità oggettiva di parecchie società, viste le azioni intraprese in prima persona da presidenti, ds e dg per apportare benefici alle loro squadre, sembra scontata. Per molti di loro la richiesta di Palazzi potrebbe essere pesante, arrivando fino alla radiazione. 

L'invito di Matteo Renzi
In attesa di vedere come opererà la giustizia sportiva, un invito a usare il pugno di ferro arriva anche da Matteo Renzi: "Ora basta con il fatto che personaggi di discutibile approccio governino il calcio a tutti i livelli. Faccio un appello alla Federazione, alla Lega, al Coni, restituiamo il calcio alle famiglie", ha dichiarato il premier, che si è anche detto "disgustato" dal nuovo scandalo sulla LegaPro, definito "imbarazzante".

La promessa di Tavecchio
''La giustizia sportiva fara' il suo corso presto e bene", ha affermato al proposito il presidente della Figc Carlo Tavecchio: "serve chiarezza, così come si dovrà riflettere in maniera più approfondita sull'opportunità di mantenere le scommesse tra i Dilettanti, per le quali io mi sono sempre dichiarato contrario". Opinione rispettabile, quella del n°1 del calcio italiano, ma che pare contraddetta dall'analisi del giro d'affari legale e dagli stessi elementi emersi dall'indagine di Catanzaro, come potete leggere qui.

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Gianluca Ferraris

Giornalista, ha iniziato a scrivere di calcio e scommesse per lenire la frustrazione accumulata su entrambi i fronti. Non ha più smesso

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