Atalanta, una poltrona per due
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Atalanta, una poltrona per due

L'arrivo a Bergamo di Giovanni Sartori crea un conflitto di ruoli con Pierpaolo Marino. L'ex uomo mercato del Napoli potrebbe anche lasciare

Una poltrona per due. Senza scomodare irriverenti paragoni con Eddy Murphy e James Lee Curtis anche in casa Atalanta si potrebbe assistere ad una convivenza difficile fra dirigenti, almeno sulla carta. In arrivo in casa nerazzurra c'è Giovanni Sartori. Fresco d'addio al Chievo Verona dopo ventidue anni, l'esperto diesse ha trovato l'accordo con il presidente orobico Percassi per diventare il nuovo responsabile dell'Area Tecnica della Dea. Un ruolo importante e
 significativo che potrà ricoprire sino al 2017, data di scadenza del contratto che ha siglato con i bergamschi. Pure l'Inter ci aveva fatto un pensierino, ma
 il corteggiamento dell'Atalanta è stato più concreto e deciso. L'arrivo di Sartori, notoriamente un dirigente decisionista in prima persona, cozza con la presenza nell'apparato dirigenziale di un direttore generale accentratore come Pierpaolo Marino. Le due figure appaiono similari e potrebbero andare in contrasto per quanto riguarda le valutazioni dei calciatori e la gestione dello spogliatoio. Equilibri precari che potrebbero comportare ad una spaccatura interna, se la vicenda dovesse essere mal gestita e senza chiarezza di ruoli specifici e responsabilità. Da un lato gli storici Marino e Zamagna, dall'altro i nuovi Sartori e Costanzi (neo-responsabile del Settore Giovanile atalantino). Qualcuno di loro fra qualche mese potrebbe rischiare di essere di troppo.

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