Una serata con il Sampdoria club Valfontanabuona

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Segui Blucerchiando su Facebook e Twitter “Credo non ci fosse nome di locale più azzeccato per ospitare dei giocatori della Sampdoria in questo periodo”. Inizia con questa battuta di Riccardo Ascioti la seconda cena organizzata dal Sampdoria Club Valfontanabuona …Leggi tutto

 

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“Credo non ci fosse nome di locale più azzeccato per ospitare dei giocatori della Sampdoria in questo periodo”. Inizia con questa battuta di Riccardo Ascioti la seconda cena organizzata dal Sampdoria Club Valfontanabuona all’Alzati Lazzaro di Gattorna. Clima da entroterra con cucina buona e tanti presenti: dalle memorie storiche del club fondato nel 1966 fino alle nuove leve che negli ultimi anni hanno donato linfa fresca all’organizzazione del club e a quella delle trasferte. A cena anche una delegazione della societá, un gruppo di quattro composto da Carlo Osti, Rinaldo Sagramola, Roberto Soriano e Shkodran Mustafi. Quest’ultimo è il più applaudito: 14 presenze quest’anno e un look da Jersey Shore teutonico. Gli abbracci non mancano neppure per Soriano anche se in tanti (compreso il sottoscritto) avrebbero voluto nutrire la fame di domande senza risposta che lo riguardano. Mi limito a volergli bene. Il successo e la genuinitá del club si legge anche nell’emozione del presidente Roberto Trebini: “Siamo felici di quel che siamo riusciti a costruire. Il club era stato fermo diverso tempo e noi giovani abbiamo ripreso in mano tutto facendo affidamento sui consigli dei più esperti”.

“In pochi mesi siam passati da tre/quattro iscritti a diverse decine diventando presenza fissa anche in trasferta. Solo nell’anno scorso in serie B ne abbiamo fatte 12 – aggiunge il vice presidente Bartolomeo Segale – Oggi è sicuramente una giornata speciale. Abbiamo proiettato immagini storiche del club ed è stato unico vedere la vecchia guardia commuoversi con gli occhi lucidi”. La festa del Valfontanabuona si fa a tavola: vino rosso, raieu, arrosto e patate. Tutto intorno spicca il blucerchiato e i discorsi si sprecano sul momento no della squadra in questo finale di stagione. Il rapper Pensie intona le sue hit dedicate alla Sampdoria sotto lo sguardo divertito e coinvolto di Soriano e Mustafi che gli riveleranno poi di apprezzare la sua musica e ascoltare hip hop tedesco.

I bambini si lanciano a caccia di foto e autografi ma soprattutto si parla di Samp. “Sono scoppiati, si fatica a capire questa involuzione. Di certo il prossimo anno bisognerà rifondare gran parte della rosa, soprattutto in attacco” racconta il vicepresidente del club. Guai però a parlare di retrocessione: “Non ho assolutamente paura, abbiamo perso troppi punti per strada ma tanti non li abbiamo anche per sfortuna. Sono convinto che troveremo i tre punti che ci mancano per poi pianificare il nostro futuro” aggiunge Roberto Trebini.
In barba ad ogni possibile grigliata del primo maggio gusto un bis di ravioli da standing ovation. Mi presento alla signora Mancini, memoria storica del club.
“Complimenti per il nome signora…”
“Grazie ma è un nome che evoca tempi lontani”
“Meglio vivere di ricordi che di sogni, no?”
Doriani doc, dappertutto. Memorie storiche della Valfontanabuona che si fondono alle nuove generazioni. Il direttore generale Sagramola se ne accorge: “Vedo tanti ragazzi, questa è la forza del club ma più in generale la forza della Sampdoria”. Sul maxi schermo sono proiettate le immagini delle partite di campionato, sul gol di Bovo c’è entuasiamo inarrestabile. Su quello di Icardi si mormora, si fa spazio una voce.
“Ho detto a Osti che sarebbe ora che il bimbo viziato andasse via… Mi ha risposto che spera che dall’altra parte rispettino gli accordi”.
Una torta monumentale con il logo del club addolcisce i pensieri, la musica tiene compagnia e i vertici del club ringraziano: “Grazie a tutti quelli che ci hanno permesso di portare avanti questo club, di crescere e continuare a stare insieme”. Una fastidiosa pioggia per i titoli di coda, ancora un brindisi e tanti abbracci. Ora speriamo che Lazzaro si alzi e che l’estate arrivi presto.

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Credit foto/Tiziano Foto Ottica

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Matteo Politanò