No al sampdoriano bipolare, colui che in 7 giorni cambia idea

Segui Blucerchiando su Facebook e Twitter La Sampdoria ha perso contro l’Udinese per 0-2, meritatamente. Gli uomini di Ferrara ci hanno provato in diversi modi, giocando tanti palloni ma faticando troppo negli ultimi 20 metri. La caparbietà di Icardi non …Leggi tutto

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La Sampdoria ha perso contro l’Udinese per 0-2, meritatamente. Gli uomini di Ferrara ci hanno provato in diversi modi, giocando tanti palloni ma faticando troppo negli ultimi 20 metri. La caparbietà di Icardi non basta a dare peso ad un intero reparto e i veri problemi nascono quando ci si ritrova a dover calciare da lontano. Una battuta d’arresto che non deve però intralciare il percorso blucerchiato verso una salvezza non facile.

Il tema di oggi sono però i tifosi, partendo dall’unico capace di arrivare a Genova per tifare Udinese, applaudito da tutto lo stadio per il suo gesto d’amore (la società ha anche comunicato di avergli regalato una maglia). Da lui si passa alla gradinata Sud, ancora una volta protagonista di un sostegno incondizionato dal primo all’ultimo minuto. Chi ama la Sampdoria da sempre ha ben capito quale è la situazione: il gruppo è giovane, tanti giocatori sono alla prima esperienza in serie A e i calciatori più esperti non sempre possono garantire la stessa tenuta. Il progetto di valorizzazione dei nostri talenti passa infatti anche per rischi concreti e problemi che andranno risolti già a gennaio.

Quel che non capisco è come esistano doriani che sette giorni fa contro la Fiorentina parlavano di rinascita e alla prima sconfitta si lasciano andare totalmente, risucchiati dalle insicurezze emotive. Basta uno stop, arrivato con una squadra nettamente più concreta di noi e che in attacco ha un vero fuoriclasse come Di Natale, per ricominciare la lotteria del mugugno. Ferrara vattene, Sensibile vattene, Garrone vattene. Giudizi a caso, dettati dalle caratteristiche tipiche del tifoso bipolare, colui che in 24 ore passa da spendere 100 euro al Sampdoria point fino a non voler venire più allo stadio. In questo progetto è importante anche che il tifoso sia costruttivo, capace di capire le dinamiche, non di dare voti alle prestazioni.

Questa nuova Sampdoria ha un progetto ambizioso e difficile, un progetto in cui domenica dopo domenica si imparano nuove lezioni, si accumula esperienza e si cerca la via giusta. E’ il nostro primo campionato dal ritorno in A, la società ha scelto di investire su ragazzi giovani, spesso acerbi, sicuramente protagonisti di uno scenario non facile. I tanti infortuni, le scelte non sempre perfette del tecnico e gli episodi hanno lasciato la Sampdoria a 17 punti a tre giornate dalla fine del girone d’andata. Chiudere a 20 sarebbe un primo passo verso una salvezza che è sicuramente alla nostra portata.

Nel frattempo si è concluso il concorso per premiare il fotomontaggio dedicato al derby dalla nostra bacheca di Facebook. Il vincitore è stato Nicolò Pizzorno, tifoso sampdoriano che ci ha raccontato la sua magica serata dello scorso 19 novembre.

Come è nata l’idea del fotomontaggio per il derby?

1) L’idea del fotomontaggio mi è venuta spontanea. Dopo una bellissima vittoria nel derby come l’ultima si scatenano i vari sfottò sui social network e questa immagine è stato il mio modo per prendere in giro i “cugini”. La frase “qualcuno lo sapeva” è per riprendere quello che i genoani avevano detto e scritto quando Mauro Boselli segnò nel penultimo derby al 93°, facendo saltare un presunto accordo per un pareggio e spingendo la nostra Samp con un piede e mezzo in Serie B. Del resto chi di Mauro ferisce di Mauro perisce.

Dove hai visto il derby e come lo hai vissuto?

2) Il derby l’ho vissuto nella Sud, anche perché non riuscirei a seguirlo in nessun altro settore. In gradinata le emozioni sono uniche, si gioisce e si soffre tutti insieme, ma soprattutto si canta per incitare i ragazzi ed essere il 12° uomo in campo. Quella sera sono arrivato molto presto allo stadio, una volta entrato ho raggiunto un mio amico per metterci al solito posto, poco sopra alla postazione dei Fedelissimi 61, in particolare vicino al gruppo degli Irish Clan. Io avevo il cartoncino blu della coreografia durante lo spettacolo della Gradinata Sud. Dopo il primo gol mi sono ritrovato 3 o 4 scalini più in giù, lì in mezzo era una bolgia. A fine primo tempo la voce iniziava ad andare via, la gola bruciava, ma c’erano ancora 45 lunghi, lunghissimi minuti da giocare. Alla fine tutti sappiamo come è andata a finire, al triplice fischio è iniziata la festa.

Come valuti la Sampdoria in questo momento?

3) Nella partita contro il Bologna sicuramente non abbiamo visto un bel gioco, anzi; però l’importante è fare punti e le partite si possono vincere anche così. Invece con la Fiorentina i ragazzi di Ferrara hanno fatto la miglior prestazione lontano dalle mura amiche, nessun timore per gli avversari, che secondo me finora hanno espresso il miglior calcio di tutte le squadre italiane. Abbiamo mostrato voglia di far la partita, senza subire il gioco dei viola di Montella. Unico neo i calci piazzati da cui sono nati i due gol di Savic; finora la Samp non aveva avuto particolari problemi su questi momenti di gioco, ma alla fine il punto conquistato vale oro, su un campo difficilissimo dove finora solo la capolista Juventus aveva portato via un punto.

Ecco il fotomontaggio vincitore:

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Matteo Politanò