Capitali immobilizzati e fantasie che volano libere

Capitali immobilizzati e fantasie che volano libere

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Ricordate Giovanni di Aldo, Giovanni e Giacomo nel film “Chiedimi se sono felice” durante la scena del carrello? Giovanni si ricorda di aver lasciato le 500 lire nel carrello e si catapulta al supermercato per recuperarle. “Sono solo 500 lire” gli viene fatto notare. “Intanto è un capitale immobilizzato e gli interessi pam, si impennano”. Ecco, partiamo dal concetto di capitale immobilizzato e colleghiamolo ad Angelo Palombo. Sono il primo ad essere grato al capitano per quello che ha fatto, sono stato orgoglioso di aver avuto un giocatore come lui in squadra e di quanto l’Italia del calcio si è fermata ad applaudire le sue lacrime e la nostra bellezza durante la scena sotto la Sud il giorno della retrocessione.

Poi le cose sono cambiate. Angelo è rimasto anche in serie B e a gennaio, con la sua partenza, la squadra ha spiccato il volo verso la serie A. Non sono qui per parlare dei motivi per cui il suo apporto alla squadra non sia più stato utile, beghe nello spogliatoio, storie di gossip che dai bar di Nervi salgono fino in Valbisagno. “Ho saputo che”, “mi hanno detto che lui”, ecc. Non mi interessa. Parliamo della realtà e basiamoci sui dati di fatto. Angelo è tornato a Genova dopo la parentesi all’Inter ma non rientrava nei piani della società. “Voglio restare comunque” ha detto lui rifiutando ogni offerta.

Nona scelta per Ferrara, ai margini del progetto tattico. Triste epilogo per un ragazzo unico e un atleta che nel momento di massimo splendore ha scelto di restare con noi (non dimentichiamolo). A gennaio però il suo problema tornerà attuale e, nonostante l’amore, bisogna pensare alla Sampdoria. Lavorare sul mercato in entrata non sarà facile, gli investimenti sono sempre di meno così come le possibilità. Un’operazione stuzzicante però potrebbe esserci, io la butto lì. La Lazio di Lotito, il presidente che ha chiesto oltre 3 milioni di euro per il riscatto di Pasquale Foggia, ha in rosa un giocatore che fa al caso nostro e che con Petkovic non gioca mai. Si tratta di Mauro Zarate, esterno offensivo che dopo un primo anno devastante si è via via perso.

Palombo non gioca, Zarate non gioca. Gli ingaggi sono alti, soprattutto quello dell’argentino, ma credo che le due società potrebbero venirsi incontro per uno scambio di prestiti. Angelo potrebbe rimettersi in discussione in una piazza importante che ha bisogno di un incontrista a centrocampo, Zarate a Genova infoltirebbe la colonia argentina e sarebbe perfetto per il 4-3-3 di Ciro Ferrara. Fantasia? Forse. Ma da noi le fantasie volano libere. Per la difesa farei invece un pensiero a Royston Drenthe, un giocatore di alto profilo (ex Real Madrid e Everton) che oggi è svincolato. Con tutto l’amore che ho per Poulsen (una parte di me crede ancora che in realtà sia Tissone che cerca più spazio con un’altra identità, fateci caso, sono uguali) l’olandese sarebbe una soluzione di tutt’altra caratura e l’ingaggio sarebbe un’investimento per la società anche in chiave futura (è un classe 1987).

Mettiamola così, io ho sempre giocato a Scudetto, ho portato lo Spezia in finale di Champions League, non sono un signor nessuno quando si parla di calciomercato. Scherzi a parte a gennaio qualche colpo deve arrivare, la coperta della Samp è davvero troppo corta, come vedere Yao Ming che cerca di farsi caldo con un foulard. Senza poi parlare di Riquelme che ha dichiarato di essere pronto a tornare in campo nel 2013. Lo so, è vecchio, è costoso e nel modulo non rientrerebbe… Ma è Riquelme. Ad ogni modo io faccio il compleanno il 23 dicembre. Presidente, se ti va fammi un regalo. E visto che c’è la crisi lo condivido con altri 20.000.

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Matteo Politanò