Basta giocatori viziati e superficiali, Icardi è come Macheda

Basta giocatori viziati e superficiali, Icardi è come Macheda

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Se avessi scritto questo post ieri sera sarebbe stato una sfilza di insulti e imprecazioni. Oggi ho cercato di respirare a fondo e sbollire quindi eviterò le imprecazioni. La Sampdoria ha trovato a Udine la sua 16^ sconfitta in campionato, altra occasione persa per mettere la parole fine ad un torneo che ha stancato e non solo per la lotta retrocessione. Quello che mette alla prova pazienza e nervi di noi sampdoriani è l’approccio alla partita che hanno alcuni elementi. Approccio che a mio parere non ha nessuna differenza con quello visto nell’anno della retrocessione. Direte che sono un pazzo sciagurato ma questo Icardi vale Macheda, Estigarribia vale meno di Mannini (che nel finale di stagione del 2011 era uno dei più caparbi) e Romero… Beh no, come Curci non ce n’è. Tuttavia l’apatia e il menefreghismo con cui si scende in campo ultimamente il portiere argentino è un oltraggio alla fede e ai sacrifici di ogni singolo tifoso blucerchiato, sacrifici che vengono fatti per vedere in campo atleti strapagati che non ne hanno voglia. Sergio Romero ha dimostrato per l’ennesima volta di essere un portiere che non merita 1,7 miloni circa di ingaggio. Troppo per una squadra che investe sui giovani e ha bisogno di un estremo difensore affidabile. Romero è così, arrogante e superficiale, spesso capace di mettere in difficoltà i compagni con rinvii sbagliati, uscite fuori tempo, insicurezze varie e diffuse, spacciando il tutto come “stile sudamericano”. E non mi interessano le voci sul contratto da spalmare, sul rinnovo e sul futuro. Il terzo gol subito ieri a Udine nasce da un passaggio svogliato e con la testa altrove, una vera e propria presa in giro. Non mi  importa del fascino oriundo né dei tanti miracoli fatti in passato: l’Inter potrebbe prendersi anche lui e magari girarci Bardi. E non sono uno di quelli che al primo errore manda a quel paese gli idoli, io i portieri stranieri non li ho mai concepiti (a parte Jorge Campos e le sue magliette spettacolari, Ed Warner e Alan Crocket) e sul blog l’ho sempre detto. Passiamo poi al capitolo Icardi, il bimbo d’oro che in un anno ha giocato tre partite (Genoa, Juventus e Pescara) e che gira con l’hummer dorato.  Belin u l’é arrivou ou fenomeno. Nell’incontro di Udine mi ha fatto letteralmente incazzare: non correva, incapace di pressare, di aiutare i compagni. Svogliato, lento, macchinoso, triste. In una frase: indegno della maglia. Come Macheda. Spero che mercoledì sera Delio premi la caparbietà di Sansone schierandolo in coppia con Eder, l’argentino non lo voglio più vedere. Non vede l’ora di andare in un top club che ha perso 14 partite in campionato, di vivere la Milano bene dove gli hummer sono all’ordine del giorno. Salviamoci mercoledì e poi tanti saluti a chi non ama questa maglia.

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Matteo Politanò