10 cose insopportabili di Sampdoria – Milan

Segui Blucerchiando su Facebook e Twitter Premessa sulla partita: sconfitta meritata, recriminare è inutile. Uscendo da Marassi ho visto gente paonazza come di fronte alla grande ingiustizia di un furto in casa. Il secondo gol era da annullare, è …Leggi tutto

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Premessa sulla partita: sconfitta meritata, recriminare è inutile. Uscendo da Marassi ho visto gente paonazza come di fronte alla grande ingiustizia di un furto in casa. Il secondo gol era da annullare, è vero, ma il Milan ha meritato di vincere nonostante sia una squadra inguardabile. Il presunto rigore su Eder non era così netto, Amelia poteva sembrare in vantaggio e il nostro buon Martins ha il tuffo facile che spesso fa arrabbiare gli arbitri. Inoltre nei primi minuti c’è stato un episodio emblematico: Eder prende palla, riceve fallo, si rotola per terra. Doveri fischia il fallo a noi, Obiang si avvicina ad Eder e gli dice qualcosa, poi lo alza come a dire “ci hanno dato fallo, dai basta”. Dolore passato, brasiliano subito in piedi. Tanti arbitri lo hanno preso di mira. Ma andiamo per ordine con le dieci cose che non ho sopportato ieri:

- Il Milan. A memoria faccio fatica a ricordarne uno più brutto.

- I milanisti. Quando lo speaker ha annunciato “c’è un Bmw da spostare” in tanti abbiamo riso. E poi il solito coro sul mare inquinato. Sono d’accordo, la prossima estate idroscalo.

- La stupidità di Maxi Lopez. Ha voluto mettere in difficoltà l’arbitro in una partita che gli stava sfuggendo di mano. Clima di tensione dopo il secondo gol rossonero, episodio su Eder. Lui esagera nelle proteste. “Vediamo se mi ammonisce due volte, se lo fa scoppia il caos”. Doveri non si fa intimidire, applica alla lettera. Maxi ci lascia in dieci. Come dice Sinisa sono queste le cose che fanno incazzare.

- Gli scontri in via del Piano. A prescindere dalle ragioni e dalle fazioni, dalle idee e dal posto in cui si va in gradinata parlarne senza sapere cosa è realmente accaduto non ha alcun senso. E io non farò come tanti colleghi, non cavalcherò l’onda della “notizia” perché non c’è alcuna notizia.

- La situazione Da Costa. Non sono tra quelli che lo difendono a prescindere né tra quelli che alla prima difficoltà gridano il nome di Fiorillo. Il problema del portiere c’è e c’è sempre stato. Angelo ha un grande cuore, fa il suo, con i piedi riesce a valorizzare quel che vuole Mihajlovic. Sa giocare la palla velocemente, spesso dai suoi rinvii riusciamo a ripartire in velocità. Tra i pali ha però limiti tecnici evidenti per la serie A, questo lo rende un portiere che non porta punti. Non che in serie A ci siano fenomeni ma il buon Angelo era una riserva ed è al suo primo anno da titolare in massima serie. Insultarlo come se fosse l’emblema dei mali del Doria non ha alcun senso. E’ lì perché qualcuno lo ha messo lì facendo delle scelte e valutando le opportunità. In ogni caso è innegabile che il primo gol non puoi prenderlo così.

- La fatica di Pedro Obiang. Nonostante le sue potenzialità sembra sempre in campo con un fantasma immaginario che si appende alla sua maglia zavorrandolo. Sono perplesso.

- I selfie con Galliani. Vedere le tante persone che in tribuna hanno fermato Galliani per una foto fa riflettere. La domanda sorge spontanea: perché?

- La timidezza di Wszolek. Se sei mesi fa mi avessero detto che avrei rimpianto Soriano non ci avrei creduto. Invece… Il polacco classe 1992 non ha la classe cristallina del predestinato. Mettiamoci il cuore in pace.

- Il nuovo regolamento. Doveri non ha sbagliato in occasione del rigore ma la sua direzione di gara è stata insufficiente. Due pesi e due misure perché di fronte hai il Milan. Il peso politico della Samp non c’è e quel che stupisce di più è come agli strisciati di tutti i colori sia permesso tutto.  A questo punto, senza polemiche, fateci il piacere di aggiornare il regolamento: sotto il capitolo dove si spiega che Buffon può bestemmiare in campo aggiungiamo quello dove Muntari può offendere l’arbitro. Rubare alla luce del sole è più onesto!

- Aver perso e dover aspettare una settimana prima di giocarne un’altra. Forza Samp.

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Matteo Politanò