Always Balotelli, dall'Italia all'Inghilterra i problemi sono gli stessi
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Always Balotelli, dall'Italia all'Inghilterra i problemi sono gli stessi

Fa ironia sul Manchester United provocando i tifosi mentre sul Daily l'ex di Ashley Cole racconta nel dettaglio una loro notte hot

"Why always me?", "Perchè sempre io?", recitava una scritta sulla maglia di Mario Balotelli ai tempi del Manchester City. L'attaccante italiano ammise di sentirsi preso di mira da tabloid e critica per la sua vita privata e di voler proteggere la sua privacy. Da lì a poco ci sarebbe stato l'addio all'Inghilterra e il ritorno in Italia. Ricordate? La presentazione con il Milan in giacca e cravatta insieme a Galliani, le promesse di una vita nuova, di un impegno crescente e di una maturità trovata. La responsabilità nei confronti di Pia, la figlia avuta e riconosciuta da Raffaella Fico, e la consapevolezza di dover dare una nuova piega alla sua carriera e alla sua vita. Oggi più che mai però la risposta a quel "Why always me?" sembra essere già nella domanda. Quel "me" infatti descrive un personaggio che non sembra aver voglia di modificare i suoi atteggiamenti neanche in questa nuova avventura di Premier League. 

Colpi di testa in campo e fuori, provocazioni lanciate e accettate, vita privata che diventa pubblica scatenando l'inevitabile tam tam mediatico. Le polemiche su Mario Balotelli nascono infatti quasi sempre da scelte che lo stesso giocatore potrebbe ponderare meglio. L'ultima in ordine di tempo è il tweet dedicato alla sconfitta del Manchester United contro il Leicester. Un 5-3 commentato con un "Man Utd... LOL" che ha scatenato la furia dei tifosi dei Red Devils. Oltre 180 mila retweet per uno stato che ha dato il via ad una serie di pesanti (e prevedibili) insulti anche a sfondo razzista. Nel frattempo sulle pagine del Daily Star, mentre i Reds perdevano in campionato con il West Ham, Eglantine Flore Aguilar, ex di Ashley Cole, svuotava il sacco sulla sua notte di sesso selvaggio con il numero 45. Dovizia di particolari che risalirebbero a pochi giorni prima del trasferimento di Mario a Liverpool. "Avevamo iniziato scrivendoci su Whatsapp poi Mario mi ha invitato in albergo a Milano chiedendomi se avevo mai fatto sesso con un calciatore. Mi è venuto a prendermi con una Bentley. E' stato fantastico, Mario è dotato e lo abbiamo fatto in cinque posizioni diverse, è stato molto carino nei miei confronti tranne quando mi ha detto che alla mattina dopo sarei dovuta andare via senza svegliarlo". 

Infine il colpo di scena che fa quasi sorridere per l'assurda dinamica: "Abbiamo continuato a sentirci fino a settimana scorsa, poi dal tatuaggio sono iniziati i problemi". Già, il tatuaggio. La Aguilar è stata infatti così soddisfatta della sua esperienza con l'attaccante italiano da volversi marchiare sulla pelle il ricordo della notte sull'indice della mano sinistra con un MB45. "E' andato su tutte le furie, mi ha chiesto perchè ho dovuto fare una cosa del genere. Mi piacerebbe vederlo ancora ma non so se succederà". In attesa di un nuovo sfogo su Twitter contro i suoi detrattori e i tanti nemici immaginari resta quindi evidente come la vita di Supermario non sia cambiata troppo neppure dopo l'arrivo a Liverpool. Nel frattempo gli insulti a sfondo razzista seguiti al tweet sul Manchester United continuano senza sosta fomentando anche quell'orgoglio nero più volte sbandierato su Twitter. All'ignoranza di chi giudica dal colore della pelle va però anche soppesata quella di chi provoca senza considerare le conseguenze delle proprie azioni. Quindi la domanda resta la stessa: "Why always you Mario?"

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Matteo Politanò