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La storia di Aldo Biscardi, il rivoluzionario del calcio in tv

Il giornalista molisano si è spento a 86 anni. Ideatore del "Processo" fu tra i primi a sostenere la moviola in campo

Aldo Biscardi, popolare giornalista sportivo e conduttore tv, si è spento a Roma all'età di 86 anni. Nato nel 1930 a Larino, in Molise, era diventato noto grazie al suo "Processo", il programma televisivo condotto per oltre trent'anni analizzando il campionato italiano di calcio con particolare attenzione alla moviola.

Gli inizi

Dopo essersi laureato in Giurisprudenza a Napoli Biscardi inizia subito a lavorare nel mondo del giornalismo. Prima come collaboratore del quotidiano napoletano Il Mattino a soli 22 anni, poi diventando caporedattore del quotidiano romano Paese Sera nel 1956 a 26. Non tutti sanno che nel 1979 scrisse anche un libro dedicato a Papa Giovanni Paolo II insieme a Luca Liguori dal titolo "Il papa dal volto umano".

La nascita del Processo

Nel 1980 lancia su Rai 3 "Il processo del lunedì", prima curandone ideazione e realizzazione e poi diventandone conduttore nel 1983. Il programma, che analizza i fatti salienti di ogni giornata di campionato, diventa presto un cult tra gli amanti del pallone, primo talk show sportivo di sempre in Italia.

I suoi scoop di mercato, le provocazioni dei suoi ospiti e le accese discussioni sul mondo del calcio lo rendono anche uno dei personaggi più imitati della tv italiana. Nel 1993 passa a Tele +, poi su Telemontecarlo, La 7, Telenord, e 7 Gold. Nel 2008/2009 era stato anche inviato della trasmissione Quelli che il calcio. Tra i momenti più alti della sua trasmissione il giorno in cui Silvio Berlusconi intervenne in diretta al "Processo" per annunciare la permanenza di Kakà al Milan:

Calciopoli

Nel maggio 2006 Biscardi è coinvolto nello scandalo di Calciopoli. Viene intercettato al telefono con Luciano Moggi, il principale inquisito e all'epoca direttore generale della Juventus, in cui il dirigente bianconero gli indicava cosa dire o non dire in trasmissione. Le indagini non portarono a nessuna condanna penale ma alla sospensione per 6 mesi dall'Ordine dei Giornalisti, decisione per cui Biscardi decise di non confermare più l'iscrizione all'albo dei giornalisti.

La moviola in campo

Il "Processo" di Biscardi analizzava nel dettaglio la moviola di ogni partita alla ricerca di errori arbitrali. Proprio per aiutare i direttori di gara il giornalista aveva iniziato la sua campagna per la moviola in campo, un supporto video agli arbitri che da quest'anno è diventato realtà con il VAR, il nuovo sistema Video Assistant Referee per aiutare gli ufficiali di gara.

Il cordoglio dello sport

Aldo Biscardi si è spento la mattina dell'8 ottobre 2017 al Policlinico Gemelli di Roma. A darne l'annuncio sono stati i figli, Maurizio ed Antonella, che gli sono stati vicini fino all'ultimo. La notizia della sua morte ha scosso tutto il mondo dello sport italiano e fin dalla mattina non sono mancati i messaggi d'affetto di sportivi e colleghi.

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Matteo Politanò