Bivio-Prandelli: in caso di flop pronto a lasciare
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Bivio-Prandelli: in caso di flop pronto a lasciare

Contro l'Irlanda in gioco anche il futuro della panchina azzurra. Il ct sotto contratto fino al 2014 ma dopo il Trap di Corea nessuno si è salvato da un fallimento. E Capello è ancora senza contratto...

L'ultimo ct azzurro a sopravvivere a se stesso è stato proprio Giovanni Trapattoni che guarderà Prandelli da vicino mentre gli azzurri si giocheranno l'accesso ai quarti, vero spartiacque tra un Europeo comunque sufficiente e una spedizione fallimentare. Il Trap inciampò nella trappola coreana del 2002 ma ottenne una nuova chance da giocarsi in Portogallo due anni più tardi. Com'è andata a finire è scritto nei libri di storia e la lezione deve essere servita se in Figc nessuno ha più concesso una seconda possibilità dopo una delusione mondiale ed europea. E' successo a Donadoni e poi a Lippi dopo il Sudafrica e potrebbe accadere anche a Prandelli qualora la sua nazionale non riuscisse a superare lo scoglio del girone eliminatorio per demeriti suoi (mancata vittoria contro l'Irlanda) o colpe di altri (biscottone tra Spagna e Croazia).

Anche se il tempo per pensare al futuro non è ancora arrivato, la sensazione di essere già ad un bivio la respira per primo proprio il commissario tecnico. La gara contro l'Irlanda? "La più importante della mia carriera". Normale, considerato come in gioco non ci sia solo il pass per i quarti ma l'intero progetto azzurro con tappa intermedia in Polonia e Ucraina e mirino puntato direttamente sul Mondiale del 2014.

CONTRATTO FINO AL 2014 - Cosa accadrebbe in caso di eliminazione? Dal punto di vista del contratto nulla. Prandelli è legato alla Figc fino al 2014 e non ci sono clausole per una separazione consensuale automatica in caso di mancato raggiungimento di un obiettivo minimo ad Euro 2012. Però la sua avventura sulla panchina azzurra potrebbe essere giunta al capolinea ugualmente. Questione di motivazioni e di qualche giudizio non proprio lusinghiero che accompagnerebbe l'analisi della gestione di questi mesi. "Se dovesse andare male, ci sarà amarezza. Ciascuno di noi si prenderà le proprie responsabilità e più avanti faremo delle riflessioni" ha provato a spiegare Prandelli nella lunga vigilia della sfida contro l'Irlanda.

LE PERPLESSITA' DI ABETE - Di certo toccherebbe ad Abete fare la prima riflessione valutando se Prandelli, che ad esempio lo ha messo in imbarazzo con la dichiarazioni sull'opportunità o meno di non andare agli Europei per lo scandalo scommesse, abbia dimostrato di avere lo spessore psicologico per reggere lo stress delle grandi competizioni in cui un ct finisce per un mese quotidianamente sotto i riflettori. Poi ci sono le scelte tecniche e questo è l'aspetto del lavoro di Cesare meno controverso. la sua nazionale è piaciuta durante le qualificazioni ed è stata penalizzata da infortuni e note vicende prima della spedizione in Polonia. Certo, c'è il cambio-modulo dell'ultimo istante che lascia perplessi, però il giudizio potrebbe essere comunque positivo considerato che si partiva dal disastro sudafricano di Lippi, punto più basso della nostra storia calcistica.

PRANDELLI E LE SIRENE DEI CLUB - E Prandelli? Nei mesi scorsi è stato corteggiato dall'Inter e non ha mai detto 'no' pubblicamente. Potrebbe essere lui a scegliere di tornare a una squadra di club dopo un adeguato periodo di riposo anche perché tutte le panchine sono occupate. La corsa al Mondiale del 2014 lo stuzzica, ma è anche consapevole della difficoltà di gestire un dopo-fallimento in cui gli sarebbero imputate quasi tutte le scelte a partire dall'insistenza su Balotelli per finire con l'esclusione di Destro.

CAPELLO LIBERO SUL MERCATO - In caso di divorzio Abete si troverebbe ad un bivio. Impossibile pensare ad una scelta interna promuovendo ad esempio Ferrara che sta facendo bene con l'Under 21. Sul mercato c'è sempre Capello che ha detto di voler riassaporare il lavoro quotidiano sul campo ma che, in fondo, è fresco di esperienza con l'Inghilterra dove ha lanciato anche alcuni dei giovani che oggi stanno trascinando il gruppo di Hodgson. Sarebbe libero e sufficientemente affamato per pensare a un ciclo mondiale non da comprimari. Potrebbe essere la soluzione ideale. A meno che Prandelli non faccia come il Trap, sopravviva a se stesso e a un eventuale fallimento.

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Giovanni Capuano