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Jason Miller/Getty Images
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40a tripla doppia per LeBron James a Est, super-Kobe Bryant a Ovest

In attesa dell'All Star Game, la settimana Nba vede brillare la stella di Cleveland e quella dei Lakers

Il punto dell'ultima settimana Nba a cura del sito The Basketball Post: le squadre "on fire" e quelle in difficoltà, i giocatori in evidenza, le partite più appassionanti degli ultimi sette giorni e quelle da non perdere nei prossimi...

Qui Est 

La squadra. L'Est in questo momento vive su due favole: quella dei Boston Celtics, capaci di vincere anche sul campo dei Cleveland Cavaliers, e quella dei Toronto Raptors, sempre più seconda forza della Conference e squadra che sta acquistando col passare delle settimane consapevolezza nei propri mezzi. La formazione canadese, spinta come al solito dal duo di All-Star composto da Kyle Lowry e DeMar DeRozan, ha vinto 14 delle ultime 15 partite disputate e recentemente si è imposta su campi insidiosi come quelli di Portland e Detroit, grazie anche al 5° miglior rating difensivo della lega.

Il giocatore. Nella sfida casalinga vinta contro i Sacramento Kings LeBron James ha messo a referto la quarantesima tripla doppia della sua già leggendaria carriera. "King James" è il settimo giocatore di sempre a raggiungere questa incredibile cifra, anche se difficilmente potrà raggiungere il mitico Oscar Robertson, leader di questa speciale classifica con ben 181 triple doppie.

La partita. Gli Orlando Magic provano a restare aggrappati alla zona playoffs con una bella e importante vittoria contro gli Atlanta Hawks. Eroe della serata è Nikola Vucevic, autore di uno splendido canestro sulla sirena che regala ai suoi il successo. Il lungo montenegrino, per talento ed impatto sulla propria squadra, è senza dubbio uno dei giocatori più sottovalutati dell'intera Nba.


Il caso. Nove sconfitte nelle ultime dieci partite sono costate il ruolo di coach dei New York Knicks a Derek Fisher: al suo posto è stato nominato ad interim l'assistente Kurt Rambis. Fisher non ha convinto nella sua gestione del roster in questa stagione e mezza in sella ai Knicks, ma il suo licenziamento rappresenta senza dubbio il primo fallimento dirigenziale di Phil Jackson, che l'aveva fortemente voluto al Madison Square Garden.

Da non perdere. Settimana di stop per la Nba, che celebra se stessa con l'All-Star Week-End. A Toronto lo spettacolo inizierà nella notte tra venerdì 12 e sabato 13 febbraio con la partita che vedrà impegnati i migliori rookies e i migliori giocatori al secondo anno. Nella notte tra sabato e domenica spazio invece allo show della gara del tiro da 3 punti e soprattutto a quella delle schiacciate, succoso antipasto dell'All Star Game 2016 (lunedì 15 febbraio, ore 2, diretta Sky).

Qui Ovest 

La squadra. La Western Conference era da tempo alla ricerca dell'ottava forza e gli Utah Jazz si stanno candidando seriamente a questo non facile ruolo grazie a una striscia positiva di 7 partite, propiziata in parte dal calendario e molto dal ritorno in campo di Derrick Favors, capace di dare alla squadra quella continuità offensiva che gli ottimi Gordon Hayward e Rodney Hood non sempre sono riusciti a garantire.

Il giocatore. L'All-Star Game si avvicina e Kobe Bryant vuole far sapere al mondo di meritarsi la convocazione sul campo e non solo come riconoscimento per la sua straordinaria carriera. La settimana del 37enne Mamba è costellata di prestazioni vecchio stile: la "perla" sono i 38 punti realizzati contro i Minnesota Timberwolves, ma anche i 27 messi a segno sul campo dei New Orleans Pelicans e i 25 messi a referto contro la difesa dei San Antonio Spurs.

La partita. Incredibile successo per i Portland Trail Balzers sul campo dei lanciatissimi Memphis Grizzlies, reduci da una lunga serie positiva. La formazione ospite raggiunge l'overtime con uno sfortunatissimo auto-canestro di Jeff Green prima di spuntarla dopo un convulso finale con il punteggio di 112-106 (gli highlights nel video sotto). Ancora una volta grande protagonista Damian Lillard con i suoi 33 punti: la non convocazione all'All-Star Game della stella dei Blazers grida davvero vendetta...



Il caso. Lo scorso 23 gennaio i Sacramento Kings battono gli Indiana Pacers grazie ad uno mostruosa prova di DeMarcus Cousins (48 punti) e si issano all'ottavo posto della Western Conference: in quel momento sembra che tutti i problemi di inizio stagione si possano ritenere superati e invece ecco arrivare il tracollo. Da quel momento la formazione californiana perde 8 partite su 9 e le schermaglie tra coach George Karl e i giocatori più rappresentativi dello spogliatoio tornano di grande attualità. Al punto che negli ambienti Nba si dà per scontato che l'avventura dell'ex allenatore dei Denver Nuggets sia prossima al capolinea.

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