Andrea Masiello, da "Thuram bianco" a deus ex machina del calcioscommesse
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Andrea Masiello, da "Thuram bianco" a deus ex machina del calcioscommesse

Il declino del calciatore che un anno fa valeva 5 milioni e oggi non vuole nessuno

Un anno fa il cartellino di Andrea Masiello valeva 5 milioni di euro, adesso Atalanta e Bari - che ne detengono la comproprietà - non sono disposte a investirci su nemmeno una moneta. Così si andrà alle buste e non essendoci offerte, secondo regolamento, il giocatore rimarrà nell’organico degli orobici.

Strano il destino del mastino di Viareggio, vero “deus ex machina” di una organizzazione che per le Procure di Bari e Cremona era specializzata nel truccare partite. Cresciuto nelle giovanili della Juventus, fu lanciato da Fabio Capello che lo definì il “nuovo Thuram bianco” e lo fece esordire a diciannove anni in serie A con la maglia bianconera. Dopo una trafila-gavetta tra Siena e Genoa, si è affermato con la maglia del Bari.

Le sue qualità emersero in B sotto la guida di Antonio Conte, ma esplosero con Giampiero Ventura in panchina, nel campionato 2009-2010: “il calcio libidine” del tecnico ligure esaltò i difensori biancorossi. Andrea Ranocchia e Leo Bonucci dal San Nicola spiccarono il volo verso il giro azzurro. Il terzino toscano sfiorò solo la convocazione, la stagione successiva rimase in Puglia ed entrò nel giro del calcioscommesse, dando vita a quello che gli inquirenti hanno definito “il protocollo Masiello”, un rodato sistema per alterare i risultati sportivi.

Dopo accurate indagini, agli inquirenti risultano ben quattro presunte gare truccate con lo zampino del difensore nei campionati 2009-2010 e 2010-2011: Udinese-Bari (3-3), Bologna-Bari (0-4), Cesena-Bari (1-0) e il derby Bari-Lecce (0-2). L’ultima partita giocata da Masiello risale al 15 gennaio scorso, Lazio-Atalanta all’Olimpico. Adesso sul suo futuro sportivo c’è un enorme punto interrogativo legato alle sanzioni (lunga squalifica o radiazione) che gli comminerà la giustizia sportiva

Il Bari, a causa dei comportamenti fraudolenti di Masiello, oltre a rischiare una penalizzazione per responsabilità oggettiva, con questo surreale epilogo della querelle comproprietà riceverà un evidente danno economico, perché la metà del cartellino del giocatore al momento non ha nessun valore sul mercato.

In attesa delle prossime mosse della giustizia sportiva, il gip di Bari, Giovanni Abbattista, ha stabilito con decreto che Andrea Masiello e i suoi due sodali, Fabio Giacobbe e Gianni Carella, arrestati il 2 aprile scorso con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva, saranno processati con giudizio immediato. La prima udienza è fissata per il 4 ottobre prossimo.

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Michele De Feudis