Il sogno del Milan: Ancelotti e Inzaghi di nuovo insieme
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Il sogno del Milan: Ancelotti e Inzaghi di nuovo insieme

Se il Real Madrid dovesse perdere la finale di Champions League contro l'Atletico, Carletto potrebbe trovarsi in difficoltà: Berlusconi aspetta e pensa al clamoroso ritorno

La data spartiacque è il 25 maggio, giorno della finale di Champions League a Lisbona tra Real Madrid e Atletico. Con la Dècima in bacheca, Ancelotti sarebbe accolto al ritorno nella capitale spagnola come una specie di divinità. In caso contrario non è difficile prevdere un periodo di forti turbolenze, perché la conquista della Copa del Rey non sarebbe sufficiente a giustificare un voto positivo alla stagione e le prime critiche si sono già sentite e lette per la gestione del finale della Liga, persa quasi senza lottare dopo il pareggio di Valladolid (4 punti nelle successive 3 giornate) mentre Barcellona e lo stesso Atletico si piantavano sul traguardo. Tutto in una notte, insomma, come già accaduto per Ancelotti il 28 maggio 2003 quando spogliò i panni del perdente per diventare uno dei tecnici più stimati al mondo.

Se Ancelotti perde la finale contro l'Atletico ogni scenario è possibile ed è per questo che al Milan ci stanno facendo un pensierino. Le fonti dell'indiscrezione sono credibili anche se il progetto è di realizzazione costosa e difficile, avendo Carletto un biennale da 7 milioni netti più bonus vari che ad oggi è lontano anni luce dalle disponibilità economiche della società rossonera. L'assalto, però, partirebbe proprio il 26 maggio qualora Ancelotti si trovasse in difficoltà con il Real Madrid e con le principali panchine europee già sistemate, a partire dal Manchester United che sta per chiudere con Van Gaal.

Perché Ancelotti? Innanzitutto perché è uno di casa, amato dalla gente rossonera e in grado da solo di fare da silenziatore alle tensioni e polemiche che stanno attraversando il mondo Milan in questi mesi. Di sicuro sarebbe una scelta così impegnativa da mettere d'accordo sia Galliani che la famiglia Berlusconi e a lui potrebbe essere affidato un progetto su base triennale per riportare club e squadra nell'elite europea. Nessuno potrebbe opporsi e anche l'idea di promuovere Pippo Inzaghi a suo vice segnerebbe continuità con il motto 'Il Milan ai milanisti'.

Perché no? Intanto per le questioni economiche. Anche ricevendo un sostanziale sconto sulla busta paga, Ancelotti resterebbe fuori dal tetto dei 2,5 milioni di euro netti che il Milan si è dato e che già deve scontare la difficile trattativa per liquidare Seedorf a sua volta legato da un biennale per quella cifra, che lordo fa 10 milioni fino al 2016. E poi c'è la possibile concorrenza internazionale. La consapevolezza che un top come Ancelotti è sul mercato non ribalterebbe in un attimo le strategie di molti club? Può darsi, ma le caselle stanno andando a posto e le panchine all'altezza cominciano a scarseggiare.

Ecco, dunque, che l'ipotesi diventa percorribile e non solo un sogno affascinante. Fino al 25 maggio, però, inutile anche solo parlarne perché la preparazione della finale di Lisbona assorbe tutto e congela qualsiasi discorso. Da quella sera in poi nulla è scontato. Il Milan aspetta e sogna. Carletto e Pippo ancora insieme. Il modo migliore per far dimenticare una delle peggiori annate della storia recente del club.

 

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Giovanni Capuano