Wimbledon 2015: i pronostici e i favoriti di Paolo Bertolucci
Getty Images
Lifestyle

Wimbledon 2015: i pronostici e i favoriti di Paolo Bertolucci

Al via il torneo sull'erba inglese (Sky Sport ore 12.30) con Djokovic favorito. Nella speranza di un'altra finale spettacolo con Federer

Arriva l’estate e come sempre nel circuito del tennis si torna a respirare – quest’anno con una settimana di ritardo – il profumo dell’erba di Wimbledon. Si comincia, come da tradizione, con il campione uscente Novak Djokovic che dovrà vedersela al primo turno con uno specialista della superficie come il tedesco Kohlschreiber. Il serbo ha un tabellone con ben poche insidie – l’ex numero 1 Hewitt, all’ultimo slam della carriera, e il giapponese Nishikori – fino alla possibile semifinale con Wavrinka, ed è necessariamente da considerarsi il favorito numero 1.

Eppure Federer si presenta all’All England Club in uno stato di forma forse persino migliore di quello dello scorso anno, quando fu sconfitto in 5 set in una splendida (e tiratissima) finale proprio contro Djokovic.

Paolo Bertolucci quella sfida l’ha raccontata in diretta e anche quest’anno commenterà il torneo in esclusiva su Sky Sport (qui la programmazione completa). A lui chiediamo il pronostico e le possibili sorprese del torneo più atteso e prestigioso del tennis mondiale.

Bertolucci, chi vince Wimbledon?

“Djokovic, Federer o Murray. Non scommetterei un euro su nessuno che non sia uno di loro tre”.

Nole sembra anche aver pescato un tabellone più semplice rispetto a Federer, che potrebbe avere Berdich nei quarti e trovare Murray o Nadal sulla strada della finale...". 

“In generale do poca importanza ai tabelloni, figuriamoci a Wimbledon. Djokovic è favorito semplicemente perché al momento è il numero 1. Subito dietro metto Federer e Murray, che vedo alla pari; anche perché hanno dimostrato di essere in palla vincendo i due tornei di preparazione sull’erba (Halle lo svizzero, il Queen’s lo scozzese, ndr)”.

Però Federer sembra avere grossi problemi con le partite al meglio dei 5 set…

“E’ normale che a 33 anni la carta d’identità abbia il suo peso, così come le mille battaglie combattute in questi anni. Detto questo, se è vero che Roger non può avere la continuità di 5-6 anni fa sarei curioso di vedere Djokovic e Nadal alla sua età…”.

E Murray?

“Mi sembra tornato quello dei tempi migliori. La cosa positiva, per lui, è che avendo già vinto ha meno pressione da portare sulle sue spalle. Tra l’altro pur essendo uno specialista dell’erba, dove è capace di appoggiarsi ai colpi dell’avversario come nessun altro, si presenta a Wimbledon dopo la sua miglior stagione sulla terra battuta…”.

Le ha fatto impressione vedere Nadal entrare in tabellone con la testa di serie numero 10..

"E' la conseguenza del suo attuale stato di forma, fisica e mentale. D’altronde ha bucato in pieno la stagione sul rosso, che da sempre era il suo territorio di caccia preferito. Questo Nadal è solo lontano parente del giocatore di qualche anno fa e per questo non lo metterei tra i favoriti di un torneo dove ha vinto solo quando era al top”.

C’è una spiegazione tecnica per l’involuzione dello spagnolo?

“La verità è che oggi la palla di Nadal cammina meno e non gli permette più di comandare il gioco. A questo livello fa tutta la differenza del mondo. Se dovesse recuperare un po’ di profondità allora le cose cambierebbero…”.  

Al di là dei “Fab Four”, quali potrebbero essere i possibili outsider? 

“A dire il vero da quando ci sono questi quattro fenomeni di spazio per gli outsider ce n’è stato ben poco. Terrei d’occhio Raonic, Nishikori e Berdich. Sono un po’ dubbioso sul fatto che Wavrinka possa ripetere l'exploit di Parigi. A Wimbledon, dove peraltro lo svizzero non ha mai brillato, hai un frazione di secondo in meno per preparare il colpo e la sua palla potrebbe non essere più così efficace”.

E gli italiani?

“Vedo bene Seppi che a mio parere sta beneficiando, paradossalmente, dello stop forzato per infortunio; l'ho visto in forma come non era da tempo”.

Meglio stare fermi quindi?

“Nel tennis di oggi è così. Purtroppo a volte bisognerebbe giocare meno per alzare il proprio stato di forma. D’altra parte si giocano così tanti tornei che stando fermi si perdono punti e posizioni in classifica. C’è chi se lo può permettere, come Federer che con un’accurata programmazione ha fatto e fa ancora grandi cose. Questo stop forzato di Andreas, che tra l'altro non avendo molta potenza ha un gioco che si adatta perfettamente all’erba di Wimbledon, credo possa addirittura avvantaggiarlo”. 

Per Bolelli, con Nishikori al primo turno, è quasi impossibile andara avanti. Invece per Fognini, complice anche il forfait di Ferrer (sostituito dall’azzurro Luca Vanni, proveniente dalle qualificazioni), la strada dei quarti pare essere spianata..

“E’ evidente che per i nostri giocatori il tabellone conta. Per quanto riguarda Fognini vale più o meno lo stesso discorso di Seppi, con la differenza che il suo carattere è e rimane un’incognita”.

A proposito di tabellone, quello femminile vede il derby azzurro Errani-Schiavone.. 

“Purtroppo al momento non credo che nessuna delle due sia attrezzata per andare avanti nel torneo. La Errani perché sull’erba fa davvero fatica e la Schiavone perché pur essendo una da grandi tornei difficilmente potrà garantire la continuità necessaria in competizioni che durano due settimane. Questione di età e chilometraggio. Magari può tirare fuori la grande partita, ma il giorno dopo è dura recuperare”. 

Restano Pennetta e Giorgi..

“La Pennetta non ha mai ottenuto grandi risultati a Wimbeldon anche se teoricamente avrebbe i colpi necessari per fare bene. La Giorgi invece, dal punto di vista tecnico e di “freschezza”, credo sia quella con più speranze di andare avanti”. 

Il pronostico per il torneo femminile è ancora più scontato di quello maschile, giusto?

“Più che altro è logico. Quando si parla di Serena si parla di una giocatrice che non ha nulla di umano. La cosa assurda è che ogni volta che la vedo giocare continuo a pensare che se non si fosse “distratta”, per colpa di alcuni eccessi fuori dal campo, avrebbe vinto ancora di più”.

In semifinale però Serena potrebbe incontrare la Sharapova..

“..che negli ultimi anni a Wimbledon di soddisfazioni ne ha avute ben poche. Logico che da un punto di vista di gioco, potenza e pedigree potrebbe avere le carte in regola per giocarsela, ma bisogna capire con che livello di concentrazione si presenta in Inghilterra. La sfilata di moda a cui l’ho vista partecipare in questi giorni non mi fa ben sperare..”.

Chi sarà allora il principale antagonista di Serena?

“A parte Serena stessa? Direi la Lisicki, la Makarova e ovviamente la Kvitova, vincitrice lo scorso anno ma “regina” di incostanza. Molto dipende da come queste giocatrici riuscirà a passare la prima settimana. L’importante a Wimbeldon e partire piano, entrare in forma al giro di boa, ed esplodere nelle semifinali”.

A proposito, qual è la finale che le piacerebbe commentare?

“Una finale Djokovic-Federer, come lo scorso anno, sarebbe fantastica. Anche se con il serbo "in palla" Federer non avrebbe troppe possibilità di vittoria; eppure so già che con in campo due giocatori così farei fatica a rimanere seduto sulla sedia”.

I più letti

avatar-icon

Teobaldo Semoli