2012, un anno 'ovale'
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2012, un anno 'ovale'

Un anno di rugby indimenticabile tra gioie, dolori, vittorie, sconfitte e terzi tempi...

L’anno delle Olimpiadi londinesi sta per terminare. Già, il 2012, sportivamente parlando, non ha visto nulla di più imponente e di successo che i giochi a cinque cerchi sulle sponde del Tamigi. Ma, rugbysticamente parlando, che anno è stato?

Per fissare i fatti più salienti o curiosi di uno sport che adoro, il rugby, mi sono permesso di percorrere a ritroso questi ultimi 12 mesi e regalarmi una sorte di almanacco postumo. Per non dimenticare, quindi, ecco il mio calendario ovale del 2012:
 
gennaio: in pieno stile terzo tempo, il campione inglese Danny Care inizia il suo 2012. Nel giorno di Capodanno il mediano di mischia viene arrestato per guida in stato di ebbrezza e Lancaster, ct dell’Inghilterra, lo estromette dal 6 nazioni. Chi ben comincia..

febbraio: nella città eterna bloccata dalla neve, il 6 Nazioni entra all’Olimpico regalando quello che rimarrà nella memoria degli infreddoliti
tifosi azzurri il miglior primo tempo di sempre contro l’Inghilterra: l’Italia conduce 12 a 6 all’intervallo. Poi, invece, a ghiacciarsi è la capacità di gestire il gioco e portare a casa la vittoria

marzo: nella sfida del cucchiaio di legno, l’Italia di Brunel batte la Scozia in uno stadio Olimpico magnificamente invaso da 73mila tifosi. Martin Castrogiovanni è eletto man of the match nell’incontro che vede il suo grande amico Fabio Ongaro terminare la carriera internazionale . Si piange e si beve.

aprile: nasce il sindacato dei giocatori italiani di rugby. Dopo le polemiche degli anni passati sul ruolo dei procuratori e quelle recenti dei contratti firmati dalla neo franchigia lombarda degli Aironi, prende vita il G.I.R.A. a tutela, soprattutto, dei giocatori del torneo europeo Pro12 e del campionato italiano di Eccellenza. Valanghe di comunicati.

maggio: il Calvisano allenato da Andrea Cavinato vince il campionato italiano di Eccellenza sconfiggendo in entrambe le partite della finale i Cavalieri Prato allenati dal duo De Rossi-Frati. Gli irlandesi del Leinster di Brian O’ Driscoll, intanto, vincono la loro terza Heineken Cup battendo l’Ulster a Twickenham di fronte ad oltre 81mila tifosi. Ciao ciao francesi…

giugno: l’Italia si reca nelle Americhe per il tour estivo che li vede giocare contro Argentina, Canada e Stati Uniti. Diversi i giovani provati in campo con la seconda linea Minto che cresce sempre di più.  La linea verde e molto biancoverde che sembra pagare.

luglio: nascono le Zebre, la nuova franchigia federale con sede a Parma prende il posto degli Aironi, la selezione cui la FIR ha revocato il mandato. Le polemiche non si placcano e la squadra viene affidata poi a Gajan con i campioni azzurri Alessandro Troncon e Fabio Ongaro nello staff. Saranno più vincenti dei defunti volatili?

agosto: l’Argentina, con il supporto a distanza di tutti i tifosi ovali europei, fa il suo ingresso nel nuovo Rugby Championship, sorto sulle ceneri dell’ex Tri-Nations. Affrontare Nuova Zelanda, Australia e Sud Africa aiuterà gli argentini a crescere al punto tale da battere, poi, a novembre il Galles al Millennium Stadium. Il Fernet Cola si spreca.

settembre: viene eletto il nuovo presidente della federazione italiana. Dopo 16 anni Giancarlo Dondi – che ha guidato l’Italia tra mille polemiche dal movimento amatoriale a quello professionistico – lascia il posto ad Alfredo Gavazzi, nome storico del rugby bresciano. Paolini a teatro si domandava “Ghi gà perso?!”…

ottobre: l’ex utility back del Benetton Treviso, 5 caps con la nazionale, Piero Dotto muore a 42 anni lasciando interdetta una città che aveva già pianto prematuramente Ivan Francescato. Treviso è tappezzata di poster e locandine per ricordare il suo sorriso ed il suo entusiasmo. Simbolo di un rugby che forse non c’è più.

novembre: Andy Robinson, dopo la sconfitta contro Tonga, si dimette da coach della Scozia. Mentre Massimo Cuttitta dovrà valutare il suo futuro sulla panchina del cardo, il gemello Marcello si porta gli Italian Classic XV al XV World Rugby Classic alle Bermuda. Capitanati da Massimo Giovannelli, gli azzurri perdono ma risultano i più ammirati e complimentati. Italian Style.

dicembre: si chiude l’anno con l’Inghilterra che vince, distrugge, demolisce la Nuova Zelanda 38 a 21. Con la sconfitta dei campioni del mondo in carica non stermina solo l’anno ma, come osservato dal duo di Sky Raimondi/Munari, termina anche un dominio che spalanca le porte alla conquista della prossima Coppa del Mondo nel 2015. Proprio in Inghilterra.
Auguri di buon 2013 a tutti i lettori di Panorama.it e, se bevete un paio di birre in più, scegliete il taxi anche a Capodanno!

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Marco Turchetto