Al Foro Italico dominano gli infortuni
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Al Foro Italico dominano gli infortuni

Dopo Murray si ritira anche la Sharapova. Ecco quali sono gli infortuni "alla moda" nel mondo del tennis

Per Maria Sharapova è stata fatale la febbre (o, dicono i maligni, una serata troppo allegra per il compleanno del fidanzato Dimitrov) per Murray la schiena per Wawrinka la coscia destra, per Maria Kirilenko il ginocchio sinistra. Al Foro Italico quest’anno avrebbero dovuto allestire, accanto al nuovo villaggio vip, pure un ospedale da campo. Per quelli che  a ritirarsi non ci pensano per niente (e che ovviamente hanno malanni più gestibili) appena un chilometro  più in là, in una stanza del River chateau, l’albergo dove alloggiano parecchi campioni, c’è però la clinica mobile di Pierfrancesco Parra, il mago del laser ad alta potenza e multilunghezze d’onda: è il responsabile medico delle squadre italiane di Coppa Davis e Fed cup e ha curato pure diversi campioni internazionali da Ana Ivanovic a Rafael Nadal. In questi giorni davanti alla sua porta c’è una coda di tennisti, professionisti e non. Tutti con patologie di cui i tennisti ddieci anni fa non conoscevano neanche l’esistenza.

«Il gomito del tennista ad esempio, non esiste più» chiarisce Parra a Panorama.it «perché i materiali tecnici, sempre più elastici, hanno ridotto al minimo le vibrazioni». Adesso il vero spauracchio è «la spalla del tennista» che ha tenuto parecchio lontano dai campi (quando Dimitrov ancora non era entrato nella sua vita) Maria Sharapova, costringendola poi ad operarsi: «Adesso che tutti i tennisti tendono a caricare il servizio la sollecitazione del tendine sovraspinato può provocare questa sindrome» spiega  il medico, che con il suo laser ha messo a posto la spalla di Ljubicic, della Mauresmo, e più recentemente della Azarenka.

Altro spauracchio è la meniscopatia e l’usura cartilaginea del ginocchio (vedi Nadal, curato, ma solo a un ginocchio da Parra agli Us Open del 2007): «Parecchi tennisti, oltre a sollecitarlo normalmente, tendono anche a scivolare sui campi “duri” come se stessero giocando sulla terra. Ovvio che il ginocchio prima o poi dia dei problemi». E che dire del polso, sfruttato all’inverosimile soprattutto dalle tenniste con il rovescio a due mani? (vedi Flavia Pennetta, reduce da un’operazione): «Il polso è diventato una vera tribolazione: a soffrire è la fibrocartilagine triangolare». Intanto domani al Foro si giocano le semifinali. Sperando che non si ritiri più nessuno.

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Antonella Piperno