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Paolo Miccoli / Get Sport Media
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Beach volley: Carambula-Ranghieri, a Rio 2016 in skyball

Uno spara il pallone in cielo a ogni battuta, l'altro mura come Spiderman: una coppia azzurra tanto strana quanto da podio

Se a dispetto del vostro Tv 55 pollici il pallone scompare improvvisamente dallo schermo, risucchiato verso il cielo, allora non ci sono dubbi: sulla sabbia di Rio 2016 è appena andato in battuta Adrian Carambula, maestro della “skyball” e compagno di Alex Ranghieri in quella che è già stata ampiamente definita la “strana coppia” del beach volley azzurro (oltre che dell'Aeronautica Militare, al cui gruppo sportivo appunto appartengono).

“E’ una battuta particolare”, spiega lo stesso Carambula, classe 1988, uruguayano naturalizzato, “con cui spedisco la palla il più in alto possibile per complicare la ricezione agli avversari. Ho trovato in youtube un filmato con cui i nostri primi avversari alle Olimpiadi, gli austriaci Doppler e Horst, si allenavano con una macchina che sparava appunto i palloni verso il cielo… Il fatto è che questo tipo di servizio ti mette fuori ritmo e quindi in difficoltà: poi il resto lo fa Alex, che con i suoi muri ci fa portare a casa un sacco di punti”.


Un giocatore, Alex Ranghieri, nato a Pordenone nel 1987, che non difetta in doti atletiche come in fiducia nei propri mezzi: “Adrian è formidabile per precisione con la skyball, al punto che credo non sbagli più del 5% delle battute. Poi al resto ci penso io, che sono un mezzo Spiderman”, racconta senza falsa modestia. Per poi aggiungere: “Siamo passati dal 40° al 9° posto del ranking mondiale grazie alle nostre personalità forti, ma che si fondono in una chimica perfetta, capace di produrre giocate spettacolari e a volte davvero incredibili. Che ci stanno facendo conquistare ottimi risultati così come l’affetto di sempre più tifosi”.

Quanto all’obiettivo di Rio, la “strana coppia” non ha dubbi: il podio - dicono all’unisono - è alla loro portata. E per raggiungerlo hanno deciso di rinunciare alla Cerimonia d’apertura, dovendo scendere sulla sabbia per il primo match del girone di qualificazione contro gli austriaci pochissime ore dopo l’accensione della fiamma olimpica, alle 15:00 italiane del 6 agosto. “Un vero dispiacere”, commenta Carambula, “ma siamo qui con un obiettivo ben preciso, che impone purtroppo anche sacrifici come questo”.

Il socio, ovviamente, è d’accordo: “Anche perché il torneo olimpico ha un altissimo grado di equilibrio e gli stessi brasiliani potrebbero tanto essere favoriti dal tifo dei 20 mila della Beach Volleyball Arena quanto essere schiacciati dalla pressione”, aggiunge infatti Ranghieri. Che poi confessa l’unico punto debole: “In partita Adrian mi parla in un misto di italiano, spagnolo e inglese, per cui a volte confondo un termine con un altro, perché magari suonano uguali… però alla fine ce la caviamo sempre. Mentre per il fatto che al buio non ha propriamente una vista da falco, ci siamo allenati un bel po’ in notturna ed è tutto sotto controllo”. Una strana, incredibile coppia, appunto.

La "strana coppia" in azione (e in aviazione)

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Paolo Miccoli / Get Sport Media
Alex Ranghieri (a sinistra) e Adrian Carambula, coppia azzurra del beach volley a Rio

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Paolo Corio