Pennetta e Vinci, amiche contro nel sabato italiano degli Us Open
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Pennetta e Vinci, amiche contro nel sabato italiano degli Us Open

Una carriera insieme fino alla finale che scrive la storia del tennis italiano: le loro carriere fatte di talento e sofferenza

Una vincerà e l'altra sarà destinata a piangere, ma insieme hanno scritto la storia del tennis italiano e una delle pagine più belle dello sport del nostro Paese, perché non capita tante volte che due ragazze come Flavia e Roberta riescano insieme ad arrivare così in alto. Anzi, mai è successo prima e la straordinarietà dell'impresa è tale da cancellare qualsiasi paragone con il passato. Il sabato delle italiane a New York, che riempe d'orgoglio e incolla tutti davanti al televisore, è qualcosa che riporta indietro nel tempo agli slalom di Tomba o alle schiacciate della nostra Italvolley quando era la squadra del secolo. Leggendarie.

Pennetta contro Vinci, ovvero la Puglia che domina e due amiche che hanno pecorso la strada della vita agonistica insieme sin dai primi passi. Divise alla nascita da un solo anno (la Pennetta è del 1982 e la Vinci del 1983), separate da pochi chilometri tra Brindisi e Taranto, unite dal destino dei primi passi su un campo di tennis. Entrambe portate allo sport dai genitori ed esplose insieme nell'estate del '97 con la vittoria nel doppio dell'Avvenire. Da lì di strada ne hanno fatta, seppure con percorsi diversi e non sempre semplici da gestire.

Flavia è stata sulle copertine di tutto il mondo per questioni di cuore, è entrata in fretta tra le migliori senza, però, riuscire mai a sfondare del tutto. Ha rischiato di ritirarsi per un guaio al polso, ha pensato seriamente di farlo, ma ha saputo costruire sulla sofferenza la sua rinascita. Agli Us Open ha trovato la casa dei suoi sogni e già una volta era arrivata fino alla semifinale, arrendendosi però sulla soglia del Paradiso. Prima azzurra nella top ten (2009) pareva destinata a scrivere la storia e adesso ha l'opportunità di tornare a farlo.

Roberta ha girato meno il mondo all'inizio, ha legato il suo destino al doppio e alla Confederations dove l'Italia ha goduto per anni di un autentico Dream Team. Lei e Sara Errani nate per giocare insieme, conquistatrici di titoli e record fino allo Slam e al numero uno nella specialità (2012). Una corsa chiusa pochi mesi fa non senza polemica, con la coppia scoppiata e, per la Vinci, il sospetto maligno che in singolare non avesse abbastanza forza e talento per emergere. Parole smentite dai fatti. Contro la Williams ha emozionato tutti vincendo di testa, cuore, tecnica e tattica. Meravigliosa.

I precedenti 'da grandi' favoriscono leggermente la Pennetta: 5-4. Pesa soprattutto il quarto di finale a New York, stesso campo, nel 2013 vinto dalla brindisina per 6-4 6-1. Oggi il cerchio della loro storia da tenniste si chiude e, comunque vada, entrambe hanno un posto di diritto nella leggenda. Sono arrivate insieme a far innamorare l'America. Partendo dalla Puglia. 

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Giovanni Capuano