"Le Olimpiadi del 2024 un'opportunità per crescere"
ANSA/ANGELO CARCONI
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"Le Olimpiadi del 2024 un'opportunità per crescere"

Per il professor Ruta, docente alla Sda Bocconi, la candidatura di Roma può rappresentare il punto di partenza di un percorso virtuoso

Roma si è candidata ufficialmente a ospitare le Olimpiadi del 2024: progetto lungimirante o iniziativa da bollino rosso? Per Dino Ruta, direttore dello Sport Knowledge Center alla Sda Bocconi, la differenza sta nei contenuti.
"Le Olimpiadi a Roma? Sono sicuramente più i pro dei contro - spiega il professor Ruta a panorama.it - Avere scadenze e un obiettivo stimolante pone le persone verso il cambiamento e lavorare per un traguardo così ambizioso può consegnare l'entusiasmo necessario per cambiare marcia. La buona riuscita dell'iniziativa dipenderà da come verrà impostato il progetto. Di per sé, le Olimpiadi sono un'opportunità, come lo sono l'Expo e la Coppa del mondo di calcio. Se gestiti bene, eventi come questi possono avere effetti molto positivi. Al contrario, se gestiti male, possono rivelarsi una catastrofe. La candidatura di Roma è un punto di partenza".

"Aiutare lo sport ad aiutare l'Italia", ha detto ieri il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Percorso possibile? Lo sport può davvero stravolgere le logiche (e i numeri) di un Paese in piena crisi economica?
"Non so se possa stravolgere i numeri di un Paese, ma di certo aiuta le persone ad avere più fiducia in se stesse. E quindi anche a dedicarsi alle attività produttive in modo differente, migliore. Oggi l'Italia ha bisogno di fiducia. L'Expo, ad esempio, al di là di tutti i problemi di cui si dice da mesi, sono sicuro andrà benissimo. Perché ancora oggi il nostro Paese esercita una grande attrazione all'estero, soprattutto per i temi legati al cibo. Dico di più. A mio parere, l'Expo sarà anche un volano per la candidatura di Roma, perché dimostrerà al mondo che sappiamo far funzionare ciò che abbiamo".

Il fronte del "no" pensa invece che Roma non otterrà grande credito all'estero dopo l'inchiesta "Mafia capitale".
"La candidatura di Roma sarà vagliata secondo altri parametri. Il progetto, per essere chiari, dovrà essere innovativo e credibile. Il Comitato olimpico ha concesso un margine di manovra piuttosto ampio alle città candidate, pur mantenendo la decisione finale sulle modalità di svolgimento dei Giochi. Tutto è possibile, per il momento, ma saranno poi i delegati Cio a dire la loro col voto".

Il Cio ha aperto le porte alle Olimpiadi "low-cost": più città, meno investimenti. Dunque, meno sprechi. Soluzione credibile?
"E' una soluzione che rientra nell'approccio della candidatura innovativa. Ma ripeto, un conto è quello che il Cio dice che le città candidate possono fare, un altro è la decisione finale. Che spetterà sempre e comunque al Comitato olimpico. Il Cio aveva bisogno di allargare la base delle candidature, perché con questa crisi economica, dopo il Sudamerica e Tokyo, non ci sarebbe stata altra soluzione che andare negli Stati Uniti. Per rendere più credibile la contesa, hanno scelto di allentare, almeno nella fase iniziale, gli estremi per le candidature. Tuttavia, finché non verrà presentato il progetto, non sapremo se si tratta di un'ipotesi praticabile, oppure no".

Due anni fa Monti disse no. Lo scenario è cambiato o sono soltanto cambiati i protagonisti in campo?
"E' un progetto questo che nasce dall'intesa tra Malagò e Renzi. Probabilmente, due anni fa non c'era l'intesa tra Petrucci e Monti".

Italia contro Germania (Berlino o Amburgo), Stati Uniti (Boston o Los Angeles), Francia (Parigi) e Sudafrica (Città del Capo). Sulla carta, una sfida al limite del possibile.
"L'esperienza dice che tutto ciò che sembra impossibile può diventare possibile e viceversa. Ho visto città favoritissime perdersi col passare dei mesi. La candidatura è una maratona. Va vissuta metro per metro e necessita di tattica e strategia. E poi, certo, bisogna essere fortunati".

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Dario Pelizzari