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Federer, il settimo sigillo fa piangere Murray

Lo svizzero torna a vincere un torneo del Grande Slam a Wimbledon. Battuto in quattro set (4-6 7-5 6-3 6-4) lo scozzese che aveva fatto sognare un'intera nazione che attende il successo da 76 anni.

Roger Federer è di nuovo il re di Wimbledon. E' salito sul trono dopo una finale sofferta e a tratti entusiasmante contro lo scozzese Murray che era stato capace di conquistare il primo set (6-4) dopo un'ora di battaglia. Lo svizzero si è ripreso giocando un tennis impossibile per l'avversario e chiudendo con due voleè vincenti il secondo set ad un passo dal tie-break (7-5 per lui il 54 minuti). Poi è arrivata la pioggia a sospendere l'incontro per 40 minuti sull'1-1 nel terzo set e quando i due tennisti sono rientrati in campo sotto il tetto del centrale di Wimbledon che nel frattempo era stato chiuso, non c'è più stata partita tra i due con Murray penalizzato anche da un problema fisico.

Federer ha conquistato il parziale per 6-3 facendo il break al sesto game al sesta palla utile. E' stato il gioco che ha definitivamente spento le velleità di Murray, spinto in tribuna dal tifo degli inglesi che speravano di veder tornare a casa il trofeo che manca dal successo di Fred Perry di 76 anni fa. Il quarto set è volato via veloce dopo il break iniziale dello svizzero: 6-4.

Per Federer è la 7° affermazione sull'erba londinese (come Pete Sampras) in 8 finali. Un vero record che lo incorona come il più forte di tutti i tempi su questa superficie. Solo Nadal è stato capace di negargli la gioia della vittoria in un'epico confronto nel 2008. Poi erano arrivati un altro successo (2009) e due eliminazioni ai quarti di finale (2010 e 2011). Federer torna anche numero uno della classifica mondiale a 30 anni e 11 mesi quando in molti lo davano per finito. Non conquistava uno Slam dal gennaio del 2010 (Australian Open) ed era uscito anche dai primi tre del ranking. Il re è tornato e non scommette che il suo sia stato il canto del cigno.

Reuters

La finale di Wimbledon tra Federer e Murray

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Giovanni Capuano