Il futuro del basket italiano? Si chiama Amedeo
Lifestyle

Il futuro del basket italiano? Si chiama Amedeo

A 19 anni Amedeo Della Valle giocherà il prossimo anno per Ohio State

Amedeo Della Valle è un figlio d'arte, porta sulla canotta lo stesso cognome del pare Carlo, buon giocatore di A1 italiana suddivisi egregiamente - fra gli anni '80 e '90 - tra le varia Torino, Roma, Livorno, Vigevano e Pistoia.
A dare i natali al giocatore italiano forse più chiacchierato del momento è Alba, vicino Casale Monferrato, dove l'11 aprile 1993 nasce proprio Amedeo, che trascorre una adolescenza fatta di studio e basket nella tranquilla provincia Piemontese.

Il primo, piccolo esordio professionistico glielo concede Marco Crespi, che sorpreso dalla capacità di leader dentro e fuori dal campo di un Della Valle appena 15enne, decide di unirlo alla prima squadra per farlo confrontare con un livello sufficientemente alto da esigere miglioramenti.

Oltre alle esperienze in maglia azzurra con la Nazionale, guidata lo scorso anno da Amedeo agli Europei Under 18 con oltre 15 punti di media e il 50% dall'arco dei tre punti, ha deciso come un altro italiano prima di lui - Daniel Hackett - di tentare la fortuna in America aderendo ad uno dei tre migliori programmi liceali di basket secondo Espn.

La stagione appena conclusa, Della Valle l'ha trascorsa al Findlay College Prep di Henderson, città del Nevada a circa 30 km da Las Vegas, da tutti considerata una delle migliori high school dell'intera nazione, tanto da aver prodotto negli ultimi anni Avery Bradley, tiratore dei Boston Celtics, e Anthony Bennett, top 10 tra i liceali e ancora in cerca di una casacca.

Terminata la stagione a Findlay Prep, scandita da pesi mattutini studi e allenamenti, per Della Valle è arrivato il momento di scegliere un college nel quale proseguire la sua carriera.
Le borse di studio non sono mancate, tanto che a fare forti pressioni dietro di lui ci sarebbero stati atenei illustri della nobiltà cestistica a stelle e strisce come Arizona, Michigan, Texas A&M, Gonzaga e Ohio State.
Dopo una visita in Texas con la famiglia, Amedeo ha scelto di aderire al programma di Ohio State, fermata alle Final Four soltanto da Kansas e riconfermatasi squadra di vertice del campionato collegiale americano (Ncaa).

I pregi di Amedeo Della Valle sono facili da individuare: grande tiro dalla distanza, ottima comprensione del gioco ed un talento naturale per la pallacanestro.
Restano molti punti interrogativi sulla sua tenuta fisica in un campionato, quello tra college, dove il livello atletico e la durezza dei contatti non è neanche paragonabile allo standard europeo o liceale. Ciònonostante, sotto vari punti di vista, l'America può fare miracoli.

Amedeo, cosa ti ha portato a preferire Ohio State rispetto agli altri college che ti hanno offerto borse di studio?
"Senza dubbio il livello di competizione. Ohio State fa parte della Conference Big Ten, ovvero la più dura e fisica del college basketball. Penso che abituarmi subito a questi livelli di talento ed atletismo possa aiutarmi nel futuro".
Quanto spazio Thad Matta e la squadra ti riserverà? E in che ruolo?
"Lo spazio, specie a questi livelli, non è mai gratuito, va guadagnando sudando sul campo ogni singolo giorno. Ci sono tantissimi giocatori che, proprio come me, inseguono i propri sogni con altrettanta determinazione, starà a me mettere in mostra le mie qualità. Riguardo al mio ruolo, penso che potrò da subito aiutare la squadra come guardia tiratrice, una delle mie specialità".
Quali sono le tue aspettative future?
"Il mio principale obiettivo è quello di laurearmi, così da garantirmi solide basi per il futuro, a prescindere da ciò che verrà nel basket".
Pensi che la NBA, ad oggi, possa essere un traguardo realistico? Hai già avuto modo di parlarne con addetti al settore?
"Non ancora. Naturalmente mi capita di pensarci, l'NBA è un sogno che molti hanno e pochissimi riescono a realizzare".
Hai parlato o conosci altri ragazzi italiani intenzionati ad intraprendere una strada cestistica Usa (licei, college)? Ti sentiresti di consigliare loro questa esperienza?
"Purtroppo non conosco nessuno intenzionato a seguirmi, ma certamente consiglierei a chiunque un percorso simile al mio. E poi, cestisticamente parlando, l'America è un'altra dimensione sotto tutti gli aspetti".
Quale potrebbe essere il tuo ruolo nella nazionale italiana?
"Parlare di nazionale mi sembra ancora prematuro, ma quando arriverà il momento giusto sarò più che pronto a cogliere l'occasione e rappresentare il mio Paese ovunque mi sia richiesto".

I più letti

avatar-icon

Simone Trebbi