A Hong Kong la corsa più "noiosa" del mondo
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A Hong Kong la corsa più "noiosa" del mondo

Nell'ultramaratona cinese i runner hanno compiuto per 25 volte lo stesso tracciato. L'opinione di Orlando Pizzolato, due volte vincitore a New York

Lo stesso percorso ripetuto, avanti e indietro, la bellezza di 25 volte per mettere insieme i 50 chilometri necessari per completare la gara. E' quanto hanno dovuto correre, o meglio "sopportare", i runner della ultramaratona di Hong Kong, che per la sua insostenibile (a detta dei partecipanti) monotonia è già stata ribattezzata come la più "noiosa" di sempre.

Se infatti negli ultimi tempi è considerevolmente cresciuto il numero di maratone cittadine con tracciati da ripetersi più volte – anche perché così il pubblico può seguire più facilmente, e per intero, la gara –, le 25 ripetizioni della competizione cinese, vinta (per la cronaca) da Nestor Wong in 3 ore, 24 minuti e 20 secondi, hanno fatto storcere il naso a più di un appassionato. 

Per questo abbiamo chiesto a Orlando Pizzolato, due volte vincitore della maratona di New York, di dirci la sua opinione...


Pizzolato, cosa ne pensa del tracciato così ripetitivo della maratona di Hong Kong?
"Credo sia tutta una questione di sponsor e trovate commerciali. E' lì che sta la differenza tra chi intende la corsa come competizione, come sfida con se stessi, e chi invece la vive come un evento di folklore".

Cosa vuole dire?
"Il mondo del podismo purtroppo è ormai così pieno di eventi che ormai ci si inventa di tutto per attirare l'attenzione. Per questo si corre con pesi o altri arnesi sulle spalle, o all'indietro. Addirittura tempo fa avevo sentito di una persona che voleva creare una maratona all'interno del suo albergo..".

Cosa si perde davvero in una maratona con un tracciato ripetuto così tante volte?
"Si perde lo spirito stesso della gara e quello di tanti dei suoi personaggi storici. Senza voler scomodare lo stesso Filippide che, narra la leggenda, corse in un incredibile viaggio da Maratona ad Atene.. E poi ci sono anche motivi tecnici. Basti pensare che in curva si perdono 4-5 secondi che invalidano completamente il tempo finale di gara".

Avanti e indietro per 25 volte: l'ultramaratona di Hong Kong

Getty Images

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Teobaldo Semoli