Giro - Quintana ormai vincitore, ma perde il tifo
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Giro - Quintana ormai vincitore, ma perde il tifo

Sulla salita dello Zoncolan, dove si impone Rogers, diversi corridori penalizzati da troppi sostenitori fuori controllo. Come quella volta nel 2001...

Lo Zoncolan, montagna dal 2003 consacrata al ciclismo, ancora una volta ratifica i valori in campo e pronuncia un verdetto senza appello: Nairo Quintana è impareggiabile in salita, corre in souplesse su pendenze per gli altri proibitive. La fatica, una volta assestata la salute, sembra non cogliere il colombiano. Il connazionale Rigoberto Uran ritrova brillantezza quando sembrava un po’ bollito, consolida il suo secondo posto mentre Fabio Aru va per la prima volta in leggera difficoltà, non più il fenomeno dei giorni scorsi. Il ragazzo sardo sa comunque difendersi, il terzo posto in classifica rimane suo senza eccessivo affanno.

Lo Zoncolan sigilla la 97a edizione del Giro d’Italia e propone uno strepitoso vincitore di tappa, l’australiano Michael Rogers, già a segno a Savona e oggi in grado di replicare venendo da lontano, dalla fuga di giornata. Rogers arriva in beata solitudine, da autentico cronoman abile anche in salita, ma deve qualcosa a un tifoso idiota che ha costretto il suo più fiero avversario, il giovane Bongiorno, a interrompere l’azione nel tratto più duro. Uno strattone malaccorto, lo sbilanciamento per non tamponare Rogers, il piede a terra, una ripartenza impossibile con quelle pendenze. Ma Rogers non ha rubato niente, avendo dilatato il suo vantaggio nei tre chilometri conclusivi.

Lo Zoncolan aggiorna anche la storia del ciclismo, che tutti - sin qui - consideravano sport esente da problemi con le tifoserie. Nessuno che tifasse contro, tutti accomunati da sincera passione ed entusiasmo per ciascun protagonista, noto e meno noto. Un plauso generalizzato alla fatica e ai sacrifici di tutti. Stavolta si è andati oltre, sulle rampe dello Zoncolan poteva essere falsato il risultato tecnico della corsa, un cretino colombiano ha persino sbilanciato Quintana, lo stesso Rogers, quand’era solo, ha dovuto togliere più volte le mani dal manubrio per allontanare gli ossessionati che potevano spintonarlo o sbilanciarlo.

Viene in mente un episodio di tredici anni fa: Giro 2001, sulla salita del Santa Barbara, nella tappa Cavalese-Arco, Wladimir Belli, in quel momento terzo in classifica, sferrò un pugno a un tifoso che l’aveva insultato. L’azione decisamente riprovevole fu ripresa in diretta tv, grazie allo zoom sull’elicottero, e costò l’espulsione di Belli dal Giro, a tappa conclusa. Si scoprì poi che lo spettatore colpito era un nipote di Gilberto Simoni, un ragazzotto che l’aveva insultato a lungo correndogli al fianco. Belli si scusò ma ritenne il provvedimento “esagerato”. Vien voglia di riabilitare Belli, a tanti anni di distanza. Vien voglia soprattutto di introdurre i Daspo anche nel ciclismo, prima che l’andazzo degeneri. C’è gente sulle strade di montagna, soprattutto i “tifosi superalcolici”, che farebbero qualsiasi cosa pur di finire in tv, per un minuto di celebrità.

L'ordine d'arrivo della 20a tappa, da Maniago al Monte Zoncolan, di 164 km: 1. Michael Rogers (AUS/TIN) in 4 h 41:55. 2. Franco Pellizotti (ITA/AND) a 38. 3. Francesco Manuel Bongiorno (ITA/BAR) 49. 4. Nicolas Roche (IRL/TIN) 1:35. 5. Brenk Bookwalter (USA/BMC) 1:37. 6. Robinson Chalapud (COL/COL) 1:46. 7. Georg Preidler (AUT/GIA) 1:52. 8. Maxime Monfort (BEL/LTB) 2:12. 9. Dario Cataldo (ITA/SKY) 2:24. 10. Simon Geschke (GER/GIA) 2:37. ... 17. Nairo Quintana (COL/MOV) 4:45. 18. Rigoberto Uran (COL/OPQ) 4:45. 21. Rafal Majka (POL/TIN) 4:59. 22. Fabo Aru (ITA/AST) 5:01. 23. Pierre Rolland (FRA/EUC) 5:05. 24. Domenico Pozzovivo (ITA/ALM) 5:10.

La classifica generale: 1. Nairo Quintana (COL/MOV) 83h50:25. 2. Rigoberto Uran (COL/OPQ) a 3:07. 3. Fabio Aru (ITA/AST) 4:04. 4. Pierre Rolland (FRA/EUC) 5:46. 5. Domenico Pozzovivo (ITA/ALM) 6:41. 6. Rafal Majka (POL/TIN) 7:13. 7. Wilco Kelderman (OLA/BKN) 11:09. 8. Cadel Evans (AUS/BMC) 12:00. 9. Ryder Hesjedal (CAN/GRM) 13:35. 10. Robert Kiserlovski (CRO/TRE) 15:49.

Sergio Meda, autore di questo articolo, è direttore del sito Sportivamentemag  (magazine on line che tutela lo sport e le sue regole) ed è stato la figura di riferimento dell'Ufficio stampa del Giro d'Italia dal 1995 al 2009.

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