Fognini, è nata una stella?
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Fognini, è nata una stella?

Il tennista ligure sta giocando a Montecarlo il "torneo della vita" o è l'inizio dell'esplosione di un fenomeno?

Fabio Fognini vola in semifinale. In pochi ci speravano e quasi nessuno l’avrebbe visto così avanti all’inizio del torneo di Montecarlo.
La presenza di Richard Gasquet nei quarti era suonata quasi come una sentenza alla vigilia, guardando il divario abissale tra i due nel ranking ATP, 9° il francese e 32° l’italiano, ma così non è stato. Grazie alle vittorie già messe nel sacco, Fognini farà però il suo ingresso tra i primi 30 del mondo e chissà che non possa iniziare a scalare altre posizioni, trovando quella continuità nei risultati che ne
ha sempre ostacolato il volo.
Già avendolo visto all’opera contro il numero 6 Berdych, c’era la sensazione che Fognini non avesse nulla da invidiare a chi lo precede nel ranking. Ora la perla della vittoria su Gasquet.
Dopo un inizio di gara in cui il francese è parso un po’ imballato, Fognini è andato vicinissimo a portarsi sul 4 a 1, salvo poi sbagliare grossolanamente qualche palla di troppo riportando il francese in partita. Il primo set si è deciso al cardiopalma al tie break, dominato da un Fognini improvvisamente chirurgico nei colpi: 7 a 0.

Il secondo set è stato uno scivolo verso la semifinale; molto più autorevole e padrone del campo. Dopo un primo set sudato durato 58 minuti, il secondo Fognini l’ha strappato con un netto 6-2 dalle mani di Gasquet.
“Era un match al 50%. Fognini è rimasto umile e non ha pensato al risultato”, è il commento di Claudio Pistoiesi, che nel 1988 raggiunse i quarti di finale proprio a Montecarlo. “Vedo Fognini da anni e lui non si è mai tirato indietro dalle grandi sfide, mi piace molto il suo quadro generale a prescindere da Montecarlo. È in grande crescita”, racconta Pistoiesi, che nella sua carriera di coach ha allenato giocatori del calibro di Soderling, Bolelli e Monica Seles.
Poi svela il segreto della svolta di Fognini, che a Montecarlo sta buttando sul campo arancione non solo il talento di cui è dotato sposato a colpi da grande giocatore, ma anche testa e maturità nelle fasi delicate della gara: “Anche la scelta delle persone che gli stanno attorno sta facendo la differenza ed è da sottolineare il lavoro di Perlas (suo nuovo allenatore dal 2011, ndr) che sta lavorando con Fabio da 2 anni, che io ritengo sia il tempo minimo per far assorbire il lavoro fatto insieme. Complimenti anche a lui. E bravo Fabio che l’ha scelto.

Si vede che è in crescita e già da 4/5 anni è sempre tra i primi 50 e in passato arrivò anche nei quarti di finale al Rolland Garros. È stato anche fuori per infortunio, ma ora sta trovando continuità” – è l’analisi di Claudio Pistoiesi.
Ma ora che ha superato anche Gasquet forse si apre un nuovo capitolo, magari vincente, nella giovane carriera di Fognini. Dove potrà arrivare?

“Non lo so, però è in grado di competere con chiunque, può arrivare anche nella finale di uno Slam. Può salire molto, moltissimo, e può ambire ad arrivare in fondo. Potrò vincere anche a Roma. Con Bolelli, che io ho allenato, l’Italia ha dei ragazzi con un potenziale enorme”, prosegue Pistoiesi.
Ora in semifinale incontrerà uno tra Djokovic-Nieminem, e Fognini avrà la consapevolezza di esserci arrivato con pieno merito. E se la giocherà: “Ora che  è in semifinale aumenta la sua self-confidence, che è un po’ come la benzina per l’automobile, può fare qualcosa che non ha mai fatto prima; è una bella svolta”, ne è sicuro Pistoiesi, che parla di frequente con Perlas, coach dell’italiano, e ci svela:

“Lui dice che deve fare il sarto e cucire il vestito su misura per Fognini nel lavoro in allenamento. Bisogna ancora lavorare ma gli sta
migliorando l’aspetto emotivo. Ora, tocchiamo ferro, è in piena salute e si vede da come gioca: più a rete, lo smash… È un puzzle, e bisogna mettere assieme tutti questi pezzi che poi sono quelli che fanno il grandissimo giocatore”, conclude Claudio Pistoiesi.
Fognini ha la chance di fare qualcosa di inimmaginabile provando a centrare la finale, che ora è lì a un passo. Quello però più impegnativo. Ci uniamo a coach Pistoiesi e facciamo gli scongiuri.

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Riccardo Vetere

Scrivo e tratto di sport. Calcio, tennis o basket non fa differenza. In passato mi sono occupato di cronaca, politica ed economia per Cnr. Ad oggi sono anche inviato e corrispondente per Radio Manà Sport di Roma. Conduco un programma su Radio Milan Inter. Mi affascina il web, mi appassiona il cinema, mi diverte scattare fotografie quando viaggio…

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