Flavia Pennetta, dalla Puglia agli Us Open
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Flavia Pennetta, dalla Puglia agli Us Open

Alberto Ciampa, suo primo maestro a Brindisi ci racconta i segreti della brindisina per la prima volta in semifinale di uno slam

E’ nata una stella. Anzi è rinata a New York. A 31 anni e dopo una stagione tribolata per colpa di un’operazione al polso che ne ha condizionato pesantemente gli ultimi dodici mesi. Flavia Pennetta, da Brindisi, si gode il successo agli Us Open contro la sua amica Roberta Vinci e fa sognare una città intera che si è fermata per seguire la partita dei quarti di finale. Addirittura con un maxi schermo (guarda il video realizzato da Brindisireport.it) al Circolo tennis cittadino, il cui presidente è papà Oronzo e dove Flavia ha giocato i suoi primi scambi da bambina.

“È stata una giornata bella è intensa con il nostro circolo sotto i riflettori dalla mattina e fino a tarda serata Abbiamo organizzato tutto molto in fretta, chiamato i ragazzini delle varie scuole, contattato i soci e la stampa – racconta a Panorama.it Alberto “Bobo” Ciampa, che della Pennetta è stato il primo allenatore fino al 1997 -. Flavia si merita tutto questo calore. Abbiamo trasmesso ai più piccoli quanto siamo attaccati alla nostra giocatrice”.

E’ stato il derby d’Italia, anzi il derby della Puglia. Flavia brindisina, Roberta tarantina, città separate da nemmeno 70 chilometri. Tesserate entrambe per il Circolo tennis Brindisi e campionesse nazionali under 16 nel 1998. Il “topolino e la giraffa” le ha definite Massimiliano Dell’Edera, attuale direttore tecnico istituto superiore di formazione Roberto Lombardi della Federtennis, che ha visionato le due promettenti giocatrici quando avevano circa dieci anni. I ben informati in terra brindisina ricordano che la prima sfida fra le due, da under 12, fu vinta dalla Vinci in maniera abbastanza agevole.

Flavia e Roberta, una contro l’altra a New York per entrare nella storia. “Mi dispiace molto per Roby (la Vinci, nda) che farà molto bene e le auguro di entrare presto tra le prime 10. Le abbiamo viste crescere e vederle in tali palcoscenici fa sempre un certo effetto – aggiunge Ciampa -. Da piccolina Flavia si cimentava in tutti gli sport e con successo. Una volta, durante un torneo a Trento, mi chiese di praticare su una pista ghiacciata, mi convinse e pattinò con grande scioltezza. Roby invece è un fenomeno calcistico, un talento naturale”.

A 15 ANNI LA DEFINITIVA ESPLOSIONE

Poi però la musica è cambiata e anche Flavia ha cominciato a vincere le sue partite. Dalle prime uscite timide e senza grandi acuti, la brindisina ha cambiato modo di giocare. E’ diventata un attaccante da fondo campo, mentre Roberta è rimasta una giocatrice completa a tutto campo. “La crescita di Flavia è stata graduale, a livello giovanile era una delle tante. Ha cominciato a vincere qualche partita importante intorno ai 15 anni – racconta il suo ex allenatore – Oggi gioca bene perché ha un elevato livello di autostima, è in fiducia di se stessa. Il match dei quarti lo ha vinto sul 4 pari al primo set. In vantaggio 4 a 2, ha sprecato quattro palle per andare 5-2. Si è fatta riprendere ma ha tenuto mentalmente, ha retto alla altissima tensione nervosa, mi è piaciuta in questo. In passato forse avrebbe mollato, ora ha fatto un salto sulla tenuta mentale”.

Una vittoria che vale tanto per la brindisina. L’accesso alle semifinali degli Us Open, prima volta per lei e in generale sesta italiana a entrare tra le prime quattro in una prova dello “Slam”. La scalata in classifica: lunedì prossimo, male che vada, si sveglierà alla posizione numero 31 dall’attuale 83. O addirittura al numero 23 in caso di raggiungimento della finale. E un bell’assegno da 650 mila dollari che non guasta mai. E che può raddoppiare se dovesse passare il turno.

L’aspetta Victoria Azarenka , numero due al mondo. “Un carro armato”, la definisce Ciampa. Che ha un suggerimento per la sua ex allieva: “Non ha niente da perdere. Deve provare a spostarla ed evitare di darle due palle nello stesso angolo. Essere aggressiva in risposta ma soprattutto avere una altissima percentuale di prime palle”.

FLAVIA (E LE ALTRE) ESEMPIO PER LE NUOVE GENERAZIONI

L’attuale responsabile gruppo agonistico del Circolo Tennis di Brindisi, e che tra il 1992 e il 1993 ha allenato la talentuosa francese Mary Pierce, traccia anche un bilancio sull’attuale momento del tennis italiano. “Flavia, Roby, Sara (Errani, nda) e Francesca (Schiavone) rappresentano per le nuove generazioni un riferimento straordinario – dice l’allenatore -. Io come operatore del settore sarò sempre grato a tutte quante. Se i tesserati e gli appassionati aumentano, lo si deve principalmente a loro e, nonostante il difficile momento economico, i nostri numeri sono in crescita. La speranza è che, dopo di loro, le giovani giocatrici siano in grado di raccogliere l’eredità”.

Ciampa racconta di non aver sentito la Pennetta in questi giorni (“un po’ per scaramanzia, un pò per lasciare tranquilla lei e la sua famiglia”), ma coglie l’occasione per salutarla attraverso questa intervista: “Forza Flavietta siamo orgogliosi di te, un’intera città è in fibrillazione, non accontentarti di questo risultato e vai avanti come un rullo compressore. Sei un grande esempio per le nuove generazioni. Un grandissimo in bocca al lupo”

Nel 2011, quando Flavia fu ad un passo dalle semifinali e poi uscì sconfitta dalla Kerber , la brindisina disse: “Vedrete che mi ricapiteranno occasioni di questo tipo”. Nessuno, forse, le aveva creduto. Oggi questa occasione è diventata realtà.

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Marino Petrelli

Ho studiato comunicazione all'Università La Sapienza a Roma e mi sono specializzato in nuovi media e tecnologie digitali. Scrivo principalmente di scienze, temi green e farmaci, ma mi occupo anche di comunicazione politico istituzionale e di organizzazione di campagne elettorali. Ho una grande passione per il basket e sono il responsabile di Supporter's Magazine, rivista ufficiale legata alla New Basket Brindisi.

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